Le penali sulla telefonia introdotte nel Decreto di Legge Concorrenza preoccupano Altroconsumo e non solo, ancora una volta è tutto a favore delle aziende del settore.

penali telefonia

Il Governo sembra voler agevolare le aziende del settore telecomunicazioni introducendo nuovamente il termine Penali nel ddl Concorrenza che va a fornire ulteriori strumenti a chi eroga il servizio di telefonia per avvalersi sui propri clienti che già devono subire senza poter fare nulla se non rivolgersi alle associazioni consumatori.

In una nota il ministero dello Sviluppo economico fa sapere che “il disegno di legge sulla concorrenza approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi non prevede in alcun modo la reintroduzione di penali per chi recede dai contratti di abbonamento a telefoni fissi e mobili, internet o a pay-tv”.

DDL Concorrenza, tornano le penali

Le notizie quindi sembrano contrastanti infatti, nella parte ora aggiunta al comma 3 si dice esplicitamente che le spese e ogni altro onere comunque denominato relativi al recesso o al trasferimento dell’utenza ad altro operatore sono commisurati al valore del contratto al momento della sottoscrizione il che vuol dire che se si rescinde prima il contratto occorre comunque pagare l’operatore la rata mensile a prescindere se la si utilizzi o meno.

Nel decreto Bersani convertito in Legge 70 del 2007 tutto questo era stato abolito e le uniche spese che l’operatore può esigere sono i cosiddetti costi tecnici vivi per operare lo switching e/o il recesso tra l’altro considerati troppo elevati per Altroconsumo e pendono ricorsi presso AGCOM e AGCM.

Inoltre, al comma 3-ter del ddl Concorrenza si fa esplicito riferimento alla parola Penale, per quanto concerne i contratti comprensivi di offerte promozionali, scomparsa dal gergo tecnico-giuridico nel settore delle telecomunicazioni.

L’unica speranza per i consumatori è che il ministero dello Sviluppo economico con la sua nota voglia far intendere che ci saranno emendamenti che andranno a migliorare e chiarire il ddl che in questa norma sembra aver creato non poche problematiche in un settore in cui vige una concorrenza, almeno apparente, di cui non sono solo i consumatori a trarne beneficio, ma anche le aziende che vedrebbero cristallizzare il proprio numero di clienti

Articolo precedenteSmartphone: dalla ricerca sull’alzheimer la super batteria
Articolo successivoGoogle Chrome: da ora è guerra contro il software indesiderato