Material Design

Google ha iniziato a lavorare sul Material Design due anni e mezzo fa ed ora lo possiamo vedere sui nostri smartphone e tablet Android.

Nel mese di giugno, durante il Google I/O, è stata presentata la pre-view epr gli sviluppatori di Android 5.0 Lollipop e la prima cosa che è risultata subito evidente è stata la nuova grafica che ha portato i dispositivi Android ad un altro livello di interazione e di godibilità dell’interfaccia.

Il Material Design è nato più di due anni fa con l’intenzione di dare continuità all’interazione tra il mondo digitale e quello reale fatto di oggetti fisici. Jon Wiley, principal designer di Google, ha dichiarato: “…il touchscreen ha cambiato l’interfaccia utente. Il Material design rappresenta l’interazione fisica. Ecco perché è importante avere 60 fotogrammi al secondo sul display; quando si sposta un oggetto reale, non ‘si perdono frame.’ Il Material Design deve essere naturale e basarsi su principi fisici”.

Un altro aspetto all’interfaccia utente è descritta da Wiley nell’interazione persona-oggetto. “L’energia del sistema tende verso l’utente”. Ecco perché le animazioni si irradiano quando si tocca un’app o una pagina web in Material Design. Non si tratta solo di una bella animazione, ma di qualcosa che riduce, o sembra farlo, la barriera tra il mondo fisico e quello digitale.

Il Material Design prende in considerazione anche il nostro mondo fatto di molti device in modo che l’esperienza è una transizione naturale tra display di dimensioni differenti. Non si tratta di duplicare lo stesso disegno su più schermi, ha detto Wiley, perché la profondità dell’esperienza varia con le dimensioni del display. Un telefono avrà una profondità inferiore rispetto ad uno con schermo più grande come un tablet o una televisione.

Il Material Design è pronto per il futuro, la vedremo su questa e sulla prossima generazione di dispositivi. Wiley ha detto che Google prende in considerazione la tecnologia con un paio d’anni d’anticipo per cui iniziate ad abituarvi al Material Design perché, salvo alcune modifiche qua e là, è l’interfaccia con cui avremo a che fare per qualche tempo a venire.

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