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Google, si sa, ha sempre dato carta bianca a tutti i produttori di smartphone Android, almeno in merito alle possibilità di personalizzazione del software. Negli ultimi mesi, invece, l’azienda di Mountain View ha manifestato l’intenzione di ‘invertire la rotta’ cercando di offrire ai consumatori un prodotto pressoché uniforme (nei limiti del possibile).

Per questi motivi, Google sta incrementando i pre-requisiti che una qualsiasi azienda deve avere per produrre uno smartphone con sistema operativo Android. Stando a documenti riservati trapelati nelle ultime ore, tutte le app di Google dovranno, nei menu dei dispositivi, trovarsi in posizioni ‘dominanti’, rispetto a quanto accade oggi (spesse volte dimenticate all’ultimo posto del menù a tendina). Il contratto, che prende il nome di ‘Contratto di distribuzione delle applicazioni‘, verrà obbligatoriamente fatto firmare a tutte le aziende che vogliono pre-installare le app di Google sul futuro smartphone.

Leggendo tra le righe si scopre che dovranno essere installate tutte le 20 app Google (e non solo 9 come era stato stabilito fino al 2011), integrare un widget di ricerca di Google nella homescreen, posizionare l’icona del Google Play Store sulla home e, nello stesso posto, un’altra icona di Google che rimanderà a tutte le app pre-installate.

Naturalmente, pensando a produttori che personalizzano gli smartphone, il primo pensiero è diretto a Samsung, regina del settore. Come tutti noi sappiamo, l’azienda coreana ha sempre inserito una pesante personalizzazione, a discapito di tutte le app di Google. A quanto pare la pazienza è ormai giunta al limite, che la storia stia per cambiare?

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