LG G3

LG G3 è stato presentato da pochi giorni e ha colpito molto per le innovazioni software che la casa coreana ha saputo portare sul suo nuovo top di gamma, mantenendo un’estetica simile al predecessore, ma con più stile.

Quando sul mercato appare un nuovo smartphone che attira l’interesse, come nel caso del G3, una delle cose che viene fatta appena si ha l’opportunità di poterlo toccare con mano è quello di vedere il grado di riparabilità del dispositivo.

Anche in questo caso è stato fatto, con la variante coreana del G3 dai ragazzi di UBreakIFix che lo hanno fatto letteralmente a pezzi. Il G3 è risultato sorprendentemente riparabile, è tenuto insieme da 14 viti che si raggiungono dopo aver sollevato alcuni elementi di plastica e quindi si accede facilmente al suo interno dove ogni elemento del G3, fotocamera, processore, GPU, microfoni ecc. sono montati tutti sulla scheda madre a differenza del G2 in cui gli elementi erano montati su più parti.

Il modo in cui è realizzato il phablet LG lo rende molto semplice da riparare in caso di danni e quindi ancora più appetibile per i probabili acquirenti del device. Complimenti ad LG che ha saputo migliorare in breve tempo portando i suoi device ad un livello superiore rispetto a quelli realizzati fino a qualche anno fa, speriamo continui su questa strada e che riesca anche a mantenere una politica di aggiornamenti quanto meno sullo standard delle altre case quali Samsung che aggiorna i suoi top di gamma molto a lungo.

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