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Tutti i giorni lo sentiamo chiamato in causa, ma strano a dirsi, molti di noi non sanno di cosa si tratta e quali vantaggi apporta questa nuova versione del famoso dente blu, vediamoli!

Partiamo parlando un po della storia di questo metodo di comunicazione, il quale è un perfetto esempio di standard creato per esigenze di mercato, per scopi personali, il che ci porta a pensare che sia un tantino un qualcosa di strano il fatto che un qualcosa creato puramente per avere vantaggio su un altro produttore venga definito “standard”, ma chi è nell’ambito informatico, sa che non è per nulla così.
Nato da una riunione di più aziende, tra le quali Sony Ericsson, IBM, Intel, Toshiba, Nokia che cercavano un modo economico e semplice per condividere dati attraverso le WPAN, le “Wireless Personal Area Network, ossia reti senza fili a brevissima distanza, in sicurezza, ma soprattutto senza problemi di compatibilità.

La prima specifica fu sviluppata da Ericson successivamente trasformata in Bluetooth Special Interest Group, che comprendeva le aziende elencate poco fa.
Il nome si ispira ad Harold Bluetooth, ossia re Aroldo I di Danimarca, il quale fu famoso per unire gli scandinavi e introdurre il cristianesimo (magari con un riferimento scherzoso verso Nokia!).

Inizialmente, sulla carta, il bluetooth fu descritto come standard, ma del resto, come spesso accade, le aziende fanno di testa loro e il bluetooth divenne un qualcosa di proprietario, un qualcosa legato alla sola azienda che lo produceva in quanto la documentazione dello standard non era ufficiale e non c’era nulla da rispettare, solo dopo le lamentele degli utenti i quali spesso si trovavano di fronte al non poter scegliere il device adatto il tutto fu trasformato, con la versione 2.0, la quale offriva una migliore compatibilità generale, oltre che una velocità notevolmente superiore e una gestione del canale e della sicurezza molto migliorata.

Nel 2009, si passò, dopo le ovvie versioni intermedie, al Bluetooth 3.0, il quale fu una vera e propria rivoluzione, mentre con il Bluetooth 2.0 vi era ancora ereditarietà dal bluetooth 1.x sul fatto di essere legato ancora al produttore, qui troviamo quasi del tutto eliminata questa separazione, oltre che una migliore gestione dell’alimentazione, soprattutto in alcune piccole varianti le quali potevano scambiarsi di ruolo con la scheda WiFi, la quale avendo velocità maggiore comportava un consumo maggiore di batteria.

Il 2010 fu l’anno della versione attuale, la 4.0 chiamata in codice Seattle, i primi produttori ad averla furono Apple, Asus, Motorola e Acer, successivamente arrivarono gli altri sino ad arrivare ad ora che qualsiasi produttore è adattato a questa versione, totalmente retro compatibile, con ridotti consumi energetici, potenziamento dei meccanismi di rilevazione, correzione di errori, criptatura grazie al supporto AES-128, il quale è un metodo per “impacchettare” i dati e non permetterne la lettura a terzi non autorizzati, ma anche una Ultra-Wide-Band che permette una trasmissione dei dati ancora più veloce.
I primi device arrivarono verso la metà del 2011, e ovviamente, continuano ad uscire, attualmente quasi la totalità del mercato ha la versione 4.x del Bluetooth.

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