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Gli smartphone sono diventati sempre più i nostri fidi compagni nella vita quotidiana ma a volte potrebbero rivelarsi invece molto pericolosi, soprattutto quando si tratta di usarli per condividere contenuti sexy come foto, video e messaggi hot.

L’avvertimento arriva direttamente da McAfee che ha pubblicato i risultati dello studio “Amore, relazioni e tecnologia 2014”, riguardante i pericoli derivanti dall’utilizzo improprio di uno smartphone (o altri dispositivi tecnologici come i tablet), per esempio per la condivisione di materiale “piccante” (foto e video hot ma anche messaggi di testo allusivi, scambiati via email o sms).

È risaputo infatti che la quasi totalità dei possessori di smartphone (precisamente il 94% degli intervistati) utilizza il proprio dispositivo per scattare foto, ma c’è da sottolineare anche il lato nascosto di questa pratica, ovvero il fatto che più della metà degli utenti è solito poi inviare e ricevere contenuti privati, molti dei quali “a luci rosse”, senza però prestare attenzione alla propria sicurezza proteggendo lo smartphone con una password (solo il 73% degli intervistati è solito farlo).

Questa pratica azzardata è molto comune tra i giovani (il 49% degli intervistati tra i 25 e i 34 anni), allo stesso modo degli adulti tra i 45 e i 54 anni. Le donne, poi, sono le più propense a utilizzare il proprio smartphone per tali scopi, con un 41% che si scontra col 36% degli uomini. La metà degli adulti italiani rivela poi di avere conservato nella memoria del proprio telefono contenuti intimi ricevuti da altre persone e il 53% ha invece conservato i propri, dopo averli inviati.

Lo scambio di contenuti hard avviene soprattutto col proprio partner (66%) ma il 19% l’ha fatto anche con uno sconosciuto. Sono molti anche coloro i quali accedono agli account o ai telefoni del proprio partner per dare una sbirciata al loro interno. Dalle statistiche emerge quindi un quadro molto chiaro sui possessori attuali di smartphone che troppo spesso li utilizzano per divertirsi, ignari però dei pericoli che si nascondono dietro quello scambio di materiale “delicato”, che può finire facilmente nelle mani sbagliate.

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