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I giochi freemium sono da sempre un argomento di particolare interesse per la community dei videogiocatori mobile; apprezzati da alcuni, ma odiati da molti, i titoli che vengono inizialmente proposti in maniera gratuita, ma con importanti limitazioni nell’esperienza (se non sbloccabili con esborso di denaro), sono stati classificati anche dalla Commissione Europea.

Quest’oggi, la CPR (Consumer Protection Cooperation) e la Commissione hanno dato il via ad una serie di incontri con le principali realtà tecnologiche, come ad esempio Apple e Google, proprio per discutere dei giochi freemium.

Questo non è anche il risultato di una serie di rumors che i consumatori, stanchi di sentirsi “presi in giro” dalle aziende, hanno dato il via ad una serie di class action che, fortunatamente, hanno attirato l’attenzione della Commissione Europea.

La discussione ruota attorno alla parola ‘free‘, un gioco non può ritenersi gratis se contiene acquisti in-app ottenibili solamente tramite esborso di un quantitativo di euro. La conclusione è semplice, d’ora in poi non saranno più chiamati gratuiti, ma soprattutto le aziende sono state invitate a non proporre giochi con in-app ad un pubblico di giovane età.

Che ne pensate?

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