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Foxconn si ritrova nuovamente accusata per quanto riguarda le sue pratiche di lavoroTuttavia, questa volta non è in relazione alla produzione di dispositivi di Apple. Si tratta invece di  come l’azienda manifatturiera stia gestendo il montaggio della PS4 di Sony.

Secondo il quotidiano cinese Oriental Daily News, Foxconn sta costringendo migliaia di studenti dalla Xi’an Institute of Technology di assemblare la console di nuova generazione di Sony, che verrà lanciata il 15 novembre.

Agli studenti  di un corso di ingegneria informatica è stato offerto uno stage presso l’azienda. Ma a quelli che hanno accettato non vengono assegnati lavori che corrispondono al loro corso di studio o che riguardi le abilità, ma al contrario, vengono messi sulle linee di produzione.

Ma la cosa che rende tutto ciò davvero irreale è il motivo per cui questi studenti siano costretti ad accettare.

La ragione per cui viene chiamato un tirocinio forzato perché se gli studenti si rifiutano di fare il lavoro assegnato, sei crediti saranno detratti dal totale del loro corso. Senza quei sei crediti è impossibile passare, quindi gli studenti devono fare il lavoro o rischiano di perdere la loro qualifica.

Le attività  assegnate variano da incollare parti della console a collocare adesivi su di essa o inscatolare i cavi fornite con la consolle. E lo stanno facendo tutto il giorno, ogni giorno, proprio come i dipendenti a tempo pieno della Foxconn  che sono pagati per farlo. La differenza e che gli studenti invece non sono stati pagati.

Foxconn si difende  sostenendo che gli studenti non sono costretti a lavorare e possono uscire in qualsiasi momento. Questo può essere vero, ma se lo fanno butterebbero via ogni possibilità di ottenere la qualifica di ingegneria informatica, che rende meno probabile che il proprio futuro sia quello di finire sulle linee di  produzione a tempo pieno.

Se fosse vero,  la colpa sia di Foxconn che  dello Xi’an Institute of Technology sarebbe proprio in questo. Naturalmente ci auguriamo che ci siano delle persone preposte affinchè non ci sia questo sfruttamento o che almeno gli studenti vengano ricompensati del lavoro che stanno svolgendo, ma a meno che non si dimostri illegale sembra improbabile poter fermare tutto ciò.

Per quanto riguarda il coinvolgimento di Sony in tutto questo, Sony è solo il cliente. Anche se solo sentendo parlare di ciò, dovrebbe reagire e minacciare di spostare la produzione altrove a meno che la situazione non cambi rapidamente.

 

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