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Quando si dice “fare le cose all’italiana” alcune volte si ha pienamente ragione, e la dimostrazione è in quello che è successo oggi con quello che doveva essere il principale portale italiano dello Startup, quello che doveva avviare tramite finanziamenti mirati ai giovani che avevano idee meritevoli così da finanziarli e ovviamente farle sviluppare.

Ebbene, tale portale, è Crashato!
Erano stati messi a disposizione circa 190 milioni di euro da distribuire alle imprese meritevoli appena nate nel sud italia, e questo “treno” non ha deragliato poco prima dell’arrivo, è deragliato alla prima curva!
Il 4 settembre doveva essere il ClicDay, un grande giorno che doveva sancire finalmente la nascita della prima azienda di startup, è diventato (come soprannominato da molti) il FlopDay.

L’italia si sa, è il paese che ha il primato dei flop sui siti della pubblica amministrazione, basti ricordare il celebre portale “Italia.it” oramai storico flop milionario, qui però c’era un singolo azionista, firmato ministero dell’Economia e delle Finanze, ma questa operazione è firmata dal MISE, il ministero dello Sviluppo Economico, il tutto era nato tramite la politica di startup indetta dal precedente governo monti in cui venivano stanziati fondi per le aziende del sud per circa 190 milioni di euro, fondi Europei.

È qui che lo scorso inverno scoprono di avere 190 milioni di euro di fondi europei da spendere in sei regioni del sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia Sardegna o Sicilia). Come? Invitalia decide di erogarli con questo bando per imprese “che operano nell’economia digitale” o “realizzano programmi di investimento a contenuto tecnologico per valorizzare economicamente i risultati della ricerca pubblica o privata”. I criteri sono molto larghi: si va dalle imprese fino a 50 addetti e 10 milioni di fatturato fino al gruppo di amici con una idea che ancora non hanno costituito la società. Tutti. E questo genera tensioni anche all’interno del MISE dove molti sono contrari a una procedura che sembra ricordare i finanziamenti “a pioggia”, ma ormai la macchina è in moto e l’obiettivo di finanziare circa mille società con 190 mila euro ciascuno prevale su tutto.

Appena partito, il sito andava bene, cominciava a raccogliere pareri positivi ma da subito si è capito che qualcosa non andava, alcuni form ci mettevano minuti a partire, alcune regioni erano sparite, molti non ricevevano il pin di registrazione e ovviamente sono iniziate le critiche cui le solite risposte “non preoccupatevi, abbiamo semplicemente un picco di traffico”, ma lentamente si è capito che non era così, il sito stava per crashare e così è stato.

Inutile dire che le proteste sono andate avanti per ore fino a notte fonda a colpi di “un professionista non può lavorare così!”.

Ovviamente StartSmart ora è in manutenzione, e solo ieri sera sulla pagina ufficiale di Facebook lo staff ha esordito così: “I nostri ringraziamenti: state dimostrando tutta la vostra passione e la vostra forza di volontà. Confermiamo che stiamo lavorando per assicurare la piena funzionalità del sistema. Vi terremo costantemente informati tramite il portale e ci scusiamo ancora per il disagio”.

Ovviamente non ci resta che aspettare, e sperare che non sia solo una “falsa partenza” e non l’ennesimo Flop made in italy!

E voi? cosa ne pensate? Magari avevate tentato di farne parte?
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