Dopo il divieto di vendere hardware negli Stati Uniti all’inizio di quest’anno, sembra che ZTE abbia finalmente raggiunto un compromesso con il governo degli Stati Uniti. Questo accordo consentirebbe all’azienda di poter vendere nuovamente prodotti negli Stati Uniti, tornando altresì a utilizzare hardware – chipset Qualcomm Snapdragon – e software – Google – per i suoi prodotti. Il tutto a fronte del pagamento di una ingente somma di denaro.

L’accordo che ZTE ha accettato vedrebbe la società pagare una multa di 1 miliardo di dollari, assieme a ben 400 milioni di caparra qualora l’azienda dovesse rompere nuovamente i termini dell’accordo.

Il Dipartimento del commercio degli Stati Uniti desidera modificare l’accordo transattivo in modo che vengano inclusi i 361 milioni di dollari che la società aveva già pagato. Ciò significa che ZTE potrebbe essere multata fino a 1,7 miliardi in totale.

 

ZTE: ripercorriamo la vicenda

Per coloro che non fossero a conoscenza della vicenda, ZTE è un’azienda cinese accusata di violare le sanzioni applicate dagli Stati Uniti ad Iran e Corea del Nord; in seguito a questa accusa, la società ha promesso di licenziare tutti i dipendenti responsabili delle violazioni.

Ciò detto, ZTE ha successivamente sollevato solo 4 dipendenti senior, ma non ha preso provvedimenti nei confronti dei restanti 35 responsabili. Di conseguenza, le è stato vietato di utilizzare componenti hardware e software fabbricati negli Stati Uniti per ben 7 anni. Tutto ciò accade nel 2017.

Da allora, la società avrebbe firmato un accordo preliminare che ha come oggetto il pagamento di una multa e revoca del divieto ora citato. È importante notare che questo accordo non è stato confermato nè da ZTE, nè dal governo statunitense, come affermato dal Capo Dipartimento del Commercio James Rockas – “nessun accordo definitivo è stato firmato da entrambe le parti“.

Inoltre, come parte dell’accordo, è previsto che il governo USA possa analizzare il software della società; altresì, l’intero consiglio e i team esecutivi devono essere completamente sostituiti entro 30 giorni dal momento della firma del contratto.

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