DVB-T2Se avete ancora in mente il passaggio al digitale terrestre in alta definizione (che utilizza il DVB-T) rischiate di essere confrontati nuovamente a ciò che forse avete subito all’epoca : un televisore che non riceve più i canali del digitale terrestre o dei decoder inoperanti. Ecco tutto ciò che bisogna sapere per continuare a ricevere i canali Rai e Mediaset quando ci sarà solo il DVB-T2. Alcuni prodotti adatti sono già disponibili.

 

In che cosa consiste il DVB-T2?

 Vediamo un po’ di nozioni tecniche al fine di capire qual è la differenza tra il DVB-T e il DVBT-2, tutti e due utilizzati per trasmissioni in digitale terrestre (impropriamente chiamate “hertziane”). Iniziamo con il dire che il DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Terrestrial di seconda generazione) offre numerosi vantaggi rispetto al DVB-T : maggior robustezza del segnale, maggiore efficienza e flessibilità. Permette la trasmissione di segnali SD (Standard Definition), HD (High Definition), UHD (Ultra-High Definition) e anche di segnali per dispositivi mobili. Inoltre consente di utilizzare il 40% di banda in meno.

Informazioni tecniche

 Come per il DVB-T, il DVB-T2 utilizza la modulazione OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplex) ma con un numero maggiore di sottoportanti rispetto al DVB-T (fino a 32 000) mentre quest’ultimo ne usa in genere tra 2000 e 8000. Il DVB-T2 utilizza la stessa crittografia di correzione degli errori (FEC, Forward Error Coding) che il DVB-S2 (trasmissione via satellite) e DVB-C2 (trasmissione via cavo). La crittografia LDCP (Low Density Parity Check) combinata alla crittografia BHC (Bose-Chaudhuri-Hocquengham)conferisce al segnale trasmesso una grande robustezza. Il DVB-T2 offre le stesse modalità del DVB-T con una modalità supplementare : il 256 QAM: la trasmissione può in questo modo essere effettuata in 8 bit per simbolo anziché 2, 4 o 6 per il DVB-T. Ne risulta un incremento della forza del segnale ma che è in parte compensato dall’evoluzione dei sistemi di correzione degli errori visti in precedenza. Ciò permette infine una riduzione della potenza del segnale per una ricezione corretta, senza errori.

Tutte queste cifre significative dimostrano che si ha solo da guadagnare in termini di qualità con il passaggio dal DVB-T al DVB-T2 : miglior ricezione e maggiore larghezza di banda, necessaria per l’UHD. Il DVB-T2 permette anche l’impiego di differenti sistemi di compressione : MPEG-4 AVC, H264 e anche H265. La “H” sta per HEVC (High Efficiency Video Coding o crittografia video ad alta efficienza). L’H265 è stato adottato in Germania e permette la crittografia ad altissima definizione (2K, 4K e potenzialmente anche 8K). La crittografia HEVC consente anche una cadenza di fotogrammi di molto superiore rispetto a quella utilizzata attualmente (25, 50 o 60 fps) in quanto il limite teorico è di 150 fps.

Ecco quindi un cocktail esplosivo per il futuro prossimo : segnale robusto, meno banda necessaria e crittografia video ultra efficiente. Non dimenticatevi di sostituire il vostro televisore con uno adeguato per non mancare le trasmissioni Rai e Mediaset in Ultra-HD.

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