Gorilla Glass resistenzaTutti noi, nativi digitali ed appassionati del mondo Hi-Tech, abbiamo più o meno familiarità con i sistemi di protezione integrati made in Cornig per le soluzioni Gorilla Glass che si applicano ai terminali mobile. Si tratta di rivestimenti pre-applicati ai display che offrono una certa resistenza alle abrasioni causate dai graffi di chiavi, monete ed altro. Ma come si comportano con la polvere?

 

Gorilla Glass: resistente sì, ma con la polvere?

Gorilla Glass 5 rappresenta l’ultimo standard di settore per i sistemi di protezioni applicati ai sistemi mobile. Lo vediamo protagonista in device del calibro di Galaxy S9 o anche nell’ultimo video torture-test per Huawei P20 Pro ed in linea generale nelle soluzioni concepite nell’ultimo triennio. Offre una resistenza ai graffi che si spinge fino al valore 5-6 della scala di durezza di Mohs.

Un valore rassicurante, almeno nella maggior parte dei casi. Si rende utile infatti in situazioni comuni e contro agenti esterni come chiavi, monete ed altri oggetti che possono venire a contatto con il nostro dispositivo. Ma c’è un’eccezione: la polvere.

La scala di Mohs riferisce che per trovare qualcosa di più duro del Gorilla Glass non occorre portarsi al diamante. Infatti esistono una serie di minerali come l’ortoclasio ed il quarzo che vista la loro massiccia presenza sulla crosta terrestre (rispettivamente 60% e 12%) non sono difficili da “trovare in tasca”.

Appare chiaro quindi che anche semplici polveri di questi materiali possono compromettere la continuità del display e l’integrità del nostro telefono. In questi casi occorre porsi una domanda: “È davvero necessario acquistare ed applicare una cover?“.

Quanti di voi hanno compromesso il proprio smartphone ponendolo a contatto con orecchini ed altri oggetti il cui indice di durezza supera quello del Gorilla Glass sulla scala di Mohs? La cover è davvero così indispensabile? A voi tutti i pareri.

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