errori batteria smartphoneCerte abitudini sono davvero dure a morire, soprattutto quando l’argomento è Android e gestione energetica. Vi sono degli errori fatali che tutti siamo portati a commettere nell’utilizzo quotidiano con il nostro telefono. Molti di questi li facciamo inconsciamente ed altri, purtroppo, consapevoli delle conseguenze negative che questi hanno. Quali sono questi errori?

Batteria Android: come mandare tutto in fumo

Sono tanti gli errori che portano ad avere un telefono “tutto fumo e niente arrosto“, letteralmente parlando. Si può trattare di un errore di fabbricazione o di circostanze fortuite. Ciò che è certo è che mai come in questi casi vale il detto “meglio prevenire che curare“. Vediamo come evitare il peggio.

Effetto “Caldaia”

Lo smartphone e quindi le sue componenti interne non sono concepite per durare a lungo sotto l’influsso del calore in eccesso. I vari produttori implementano soluzioni valide che prevedono sistemi adeguatamente dimensionati per per smaltire il calore in eccesso. Tra questi abbiamo componenti a basso profilo energetico e sistemi di heatspreader a nanotubi.

Ad ogni modo non si possono certo fare miracoli, e lasciare lo smartphone sotto il sole in piena estate è sicuramente un buon modo per farlo esplodere. Evitate spazi chiusi e poco areati nella stagione calda e non esponete il telefono a fonti di calore dirette.

Smartphone a tutta carica

Ancora peggio se oltre ad esporre il telefono al calore lo si utilizza mentre è in carica in esterno, ad esempio attraverso un powerbank o la presa accendisigari dell’auto. Oltre che ad essere vietato dalla legge a meno di utilizzare adeguati sistemi di trasmissione audio a distanza che non implichino l’uso delle mani, l’utilizzo dello smartphone in queste condizioni porta ad un’unica conclusione: rottura del telefono.

Livello di carica ottimale

La batteria si trova al 70% e sei già assalito dal panico più totale? Non vedi l’ora di vedere un bel 100% stampato a schermo? Niente di più sbagliato: stai accorciando la vita della batteria Android. Questo succede perché è stato sperimentalmente provato che una carica da 0% a 100% provoca una distorsione delle celle interne che compongono la batteria. Livelli ottimali prevedono invece un range di carica compreso tra il 20 ed il 50%. Pura utopia per noi che siamo abituati ad avere uno smartphone sempre in perfetta carica.

In questo caso si scende ad un compromesso e si prevede di caricare lo smartphone Android tra il 15% e l’80% senza rinunciare ad una giornata completa di utilizzo. In tali condizioni si può pensare di passare da una vita utile di 500 cariche complete a ben 2.500 cicli, ovvero sia 5 volte il valore che si ottiene caricando il telefono nel modo sbagliato.

L’unica eccezione che deve portare alla ricarica completa da 0 a 100% è quella della fase di calibrazione, da svolgersi al massimo una volta al mese per ripristinare i livelli corretti di carica interpretati dal sistema. Procedura che abbiamo spiegato in un apposito post. 

Accessori da due soldi

Se esistono gli accessori originali forniti dal produttore un motivo ci sarà. Questi sono di fatto concepiti per garantire un funzionamento ottimale solo con il tuo smartphone, anche se nulla vieterebbe di utilizzarli con altri prodotti. In tal caso si devono fare però i conti con alcuni limiti.

Si potrebbe pensare erroneamente di usare il caricabatteria di un Galaxy S9 per ricaricare un Galaxy S8. Benché di analoga capacità e benché il risultato porti effettivamente ad una carica completa senza intoppi questo è un comportamento sbagliato.

Questo perché l’uscita in potenza data dai valori di Volt ed Ampere differisce tra i due smartphone. Ciò significa ad esempio che per ricaricare un Galaxy S8 con un caricabatteria Galaxy S9 impiegheremo mezz’ora in più rispetto alla componente originale prevista. In tal caso andiamo a stressare la batteria costringendola a rimanere in carica più del previsto.

Questo è lo stesso motivo che ci porta a non considerare per buona una ricarica fatta attraverso le porte di un notebook o di un PC, in quanto la lentezza della procedura implica un surplus di stress sulla nostra batteria.

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