Spotify, la battaglia agli account pirata non è ancora terminata

Ormai siamo da anni entrati nell’epoca di Internet e della globalizzazione. Ai giorni nostri tutti i servizi sono gestiti online, molte sono le aziende che hanno ottenuto un incredibile successo sfruttando per prime questa grande innovazione. Sicuramente quella che ha avuto una delle intenzioni più fortunate e remunerative degli ultimi anni è l’azienda Spotify che ha creato un innovativo sistema per ascoltare on line la maggior parte della musica prodotta fin qui.

Come è noto a tutti l’applicazione dispone di una versione gratuita, ma con delle limitazioni, e una versione premium dal costo di 9,90 euro mensili, che però non prevede alcun tipo di limite, e offre alcuni esclusivi vantaggi. Tuttavia, non a tutti piace pagare per ricevere un servizio. C’è infatti chi si crede più furbo e ha creato un modo per usufruire della versione premium di Spotify, in maniera totalmente gratuita, senza spendere nemmeno un centesimo.

Il caso di Spotify “craccato”

Tuttavia, si sa, le bugie hanno le gambe corte, o se preferite, un bel gioco dura poco. Comunque la si voglia intendere, resta il fatto che Spotify si è accorta di questa truffa, e non ha affatto esitato a prendere seri e tempestivi provvedimenti in merito a tutta questa faccenda. Nei giorni scorsi, a decine di clienti che utilizzavano la versione pirata dell’offerta premium si sono ritrovati di fronte ad una bella sorpresa. Infatti, è stata recapitata loro una mail in cui si spiega che è stata rilevata un’attività anormale sull’app, e dunque con la presente si avverte il cliente che eventuali altre violazioni potrebbero comportare la sospensione, o anche la chiusura dell’account.

Tuttavia la risposta che è arrivata dal mondo dei social è tanto inaspettata quanto incredibile e sorprendente. In migliaia sono infatti insorti su internet, intasandolo con l’hashtag Spotify, in una sorta di assurda protesta per i provvedimenti presi. Una reazione sicuramente incredibile, ma che in fin dei conti non deve troppo stupire, se la si contestualizza all’epoca in cui si vive. Comunque c’è poco da fare per questi indignati consumatori, se vorranno poter disporre di Spotify premium dovranno pagare 9.90 euro come tutti.

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