Malware delle criptovalute: smartphone Android a rischio

Il sistema delle criptovalute, nato nel lontano 2009, è passato dall’essere un fenomeno “isolato” e riservato a pochi eletti, a  diventare un trend in forte crescita sopratutto dallo scorso 2017, anno in cui i tassi di cambio di Bitcoin e Altcoin (criptomonete alternative) si sono notevolmente innalzati.

IL VALORE DELLE CRIPTOVALUTE

In molti hanno capito che possedere token (e quindi avere la possibilità di convertirli in denaro) potrebbe essere un’attività redditizia. E, paradossalmente, oggi chiunque potrebbe creare una moneta digitale, costruendo una blockchain attraverso dei calcoli, e guadagnarci. In linea di massima, questo sistema si basa su uno schema molto semplice: più calcoli fai, più token ricevi. Ma non è così semplice.

I calcoli richiedono una elevatissima energia quindi maggiore è la capacità computazionale dei propri dispositivi, maggiore sarà la capacità di ottenere token e quindi di guadagno.

Proprio per questo i malintenzionati hanno elaborato dei sistemi sotto forma di malware per sfruttare contemporaneamente migliaia di dispositivi (appartenenti a chiunque) per il cosiddetto “mining” di criptomonete.

PERCHE’ COLPIRE GLI ANDROID?

Il mining richiede un’elevata potenza da parte dei dispositivi. Ecco perchè finora gli episodi di malware hanno interessato per lo più computer e PC. Nonostante ciò, gli smarphone Android sono più “allettanti” dato il minore grado di sicurezza e, quindi, la più facile capacità di “hackeraggio”.

Il virus si insedia nel cellulare attraverso l’installazione di app non completamente sicure o fake app, ma anche attraverso annunci pubblicitari. Lo smartphone inizia a diventare sempre più lento e con un elevato consumo di batteria. In molti casi, l’immissione del virus avviene tramite l’installazione di app per la sicurezza del telefono non certificate e che, in realtà, contengono il malware. In seguito si manifesta “l’attacco”, ossia la compromissione del normale funzionamento del telefono che diventa quasi inutilizzabile da parte dell’utente.

COME DIFENDERSI

Innanzitutto, è bene installare un antivirus proprio come sul PC. Poi bisogna assicurarsi che le app da installare (o installate) non siano di dubbia provenienza e che, quindi, i download siano legittimi e soprattutto originali. Un buon modo per controllare la sicurezza di un’applicazione è quello di leggere le recensioni su Google Play e controllare in numero di download. Certo, non garantisce il massimo, ma aiuta!

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