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Ha fatto molto clamore e sta facendo ancora discutere il caso Spotify. La scorsa settimana un’intera sommossa popolare si è mossa quando il servizio di streaming ha lecitamente bloccato le applicazioni craccate che consentivano a migliaia di utenti l’ascolto di musica senza pagare l’abbonamento Premium.

Ad essere dalla parte del torto sono state molte persone “pizzicate” con piattaforme non autorizzate: una grande brutta figura oltre che un’azione punibile con ban.

Spotify, con la mossa di bandire le applicazioni craccate, è stata molto chiara: gli abbonamenti Premium vanno pagati, la musica in streaming deve essere finanziata in maniera legale.

Lo speaker di Spotify

Messa alle spalle questa faccenda, il colosso dello streaming torna a guardare al futuro per offrire ai suoi clienti un servizio superiore rispetto ai competitors. Come anticipato da alcuni rumors nei mesi precedenti, si fa sempre più spazio l’idea di un ingresso di Spotify nel mondo dell’hardware.

Nello specifico, il colosso europeo sta valutando il da farsi riguardo la costruzione di un proprio speaker sulla scia di quanto fatto da Google, Apple ed Amazon. Gli sviluppatori, in tal senso, stanno sperimentando sull’app un’intelligenza artificiale in grado di aiutare gli utenti per le scelte musicali.

Investitori ed ingresso in borsa

Questo sarebbe solo il primo passo verso la creazione dello speaker. Spotify, infatti, sta cercando anche eventuali investitori pronti a condividere il progetto. Ne sapremo di più nel corso di prossimi mesi, visto che per la compagnia si vocifera anche l’eventualità di un ingresso in borsa.

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