whatsapp

WhatsApp è indiscutibilmente la chat di messaggistica istantanea più popolare al mondo. Il suo bacino di pubblico è diffuso in maniera proporzionale in tutto il globo. Anche se il suo utilizzo in Oriente è penalizzato da un servizio come WeChat, gli oltre 1,2 miliardi di utenti attivi testimoniano un dominio non in bilico.

Eppure gli avversari non mancano ed anzi, sono sempre più agguerriti. Il principale oppositore di WhatsApp in Occidente si chiama Telegram, piattaforma utilizzata da chi vuol privilegiare la propria privacy.

Signal tenta gli utenti WhatsApp

I pericoli per WhatsApp però non terminano qui. Nelle ultime settimane, sta avendo sempre più successo Signal, una chat che si impone di rivoluzionare il settore grazie a novità dalla grande prospettiva.

Per capire cosa sia Signal dobbiamo ricollegarci a due personalità politiche e sociali “scomode”: Edward Snowden e Carles Puigdemont. L’informatico americano ed il leader del movimento indipendentista catalano utilizzano costantemente questa chat per nascondere al grande pubblico le loro conversazioni.

Proprio la sicurezza, con una crittografia end-to-end a prova di bomba, è il punto forte di Signal. Sempre più utenti stanno abbandonando WhatsApp (forse perché poco rassicurati in termini di privacy) per unirsi al progetto Signal.

La concorrenza per il futuro

Ora, sia ben chiara una cosa. Per parlare di fenomeno Signal e per identificare un eventuale e clamoroso sorpasso ne deve passare di acqua sotto i ponti. C’è però una considerazione da fare: rispetto a qualche anno fa, in cui la chat di proprietà Facebook navigava in un mare inesplorato da altri, ora la concorrenza c’è e può far paura.

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