5GEricsson, con sede principale a Stoccolma (Svezia) è uno dei leader mondiali nella fornitura di tecnolgie e servizi per la comunicazione ad altre aziende. Di recente la compagnia svedese ha annunciato che permetterà agli operatori telefonici di essere abilitati alla rete 5G, il successore dell’attuale rete 4G, a partire dall’ultimo trimestre del 2018. Già nel 2016, infatti, Ericsson si era associata con TeliaSonera per sviluppare servizi 5G basati sulla rete della TeliaSonera e sulla tecnologia 5G della Ericcson.

Questa associazione mirava a fornire i tanto attesi servizi 5G ai clienti TeliaSonera a Stoccolma e Tallinn (Estonia). Il lancio della propria piattaforma, invece, è stata annunciata a febbraio dello scorso anno.

5G in Italia, Ericsson accellera

Secondo l’ultimo Ericsson Mobility Report, il traffico totale dei dati mobile crescerà di circa otto volte rispetto ad ora e si prevede che circa 1 miliardo di persone usufruiranno del 5G entro la fine del 2023. Ericsson quindi si sta impegnando nel completamento della piattafoma 5G che include il software commerciale 5G Radio Access Network, che permetterà agli operatori di utilizzzare il nuovo spettro delle frequenze.

L’azienda svedese, inoltre, ha lanciato anche una nuova categria di prodotti radio per la città chiamati Street Macro, che dovrebbe risolvere la necessità degli operatori di crescere nelle città dove c’è poca disponibilità di siti radio.

“Il ruolo di Erisson di abilitatore delle nostre attività per il 5G in diverse città italiane è molto importante” ha affermato Giovanni Ferigo, Chief Technology Officer di Tim. Infatti, nello scorso dicembre Tim ed Ericsson hanno attivato a Torino un’antenna 5G a onde millimetriche, raggiungendo la velocità di 20 Gbps.

Non resta altro che domandarci se e quando il 5G approderà definitivamente in Italia, scavalcando progressivamente l’attuale rete 4G.

Articolo precedenteWind colpisce TIM e Vodafone: 1000 minuti verso tutti e 10 Giga a soli 8 Euro
Articolo successivoAndroid Wear, ecco quali smartwatch saranno aggiornati ad Android Oreo