Motorola
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Per Motorola il 2017 è stato un anno movimentato, di successo, ma molto impegnativo. A differenza di LG che ha deciso di diminuire il numero di smartphone da portare sul mercato, l’azienda comprata da Lenovo ha deciso di seguire l’esempio di Samsung e di lanciare tanti modelli diversi raggruppati in famiglia specifiche. Questa strategia ha dato i suoi frutti portando all’azienda un profitto notevole e il 2018 non sarà diverso.

Motorola Z, Xs, Gs, Es e C

Tutte queste lettere con cui Motorola ha diviso i suoi smartphone hanno finito per aiutare i compratori a capire come muoversi. Ci sono quelli di fascia alta, quelli di fascia media e quelli di fascia bassa. Certo, il risultato è stato un attimo più confuso rispetto a Samsung che con gli anni si è specializzata in questo campo dividendo in compartimenti stagni i gruppi e aggiungendo qua e là cose come “Plus” e “Pro”.

Motorola nel solo secondo trimestre è riuscita a raggiunger l’obiettivo di spedire 11 milioni di smartphone e generare 1,7 miliardi di dollari di entrate.

La compagnia deve ancora migliorare però. Le varianti dei vari dispositivi confondono un po’ troppi i consumatori medi e il dispositivo che dovrebbe essere il flagship è stato trattato meno di quanto ci si aspettasse. È sembrato quasi che passasse inosservato. Motorola ha lanciato lo Z2 Force a luglio ed era un telefono impressionante, ma che sembrava non appartenere al 2017. L’hardware era perfettamente in linea con gli altri, ma il design non proprio; solido, ma privo di ispirazione. Motorola non ha abbastanza carisma per optare per un cambio di design rispetto a tutti gli altri.

Purtroppo questa problema difficilmente sarà risolto con i prossimi dispositivi a meno di far infuriare tutti i vecchi compratori. Le Mod lanciate sul mercato hanno bisogno di “attaccarsi” ai dispositivi quindi quelli nuovi non potranno più di tanto costarsi dal design degli attuali.

Il Nexus non Nexus

Un dispositivo lanciato nel 2017 è stato il Moto X4 Android One ed è stato forse il più interessante. È stato il primo dispositivo lanciato da una compagnia che non sia Google a supportare il Project Fi. Non si tratta di un nuovo Nexus, ma ci assomiglia, col suo corpo in metallo e vetro e con un design un po’ più accattivante con hardware capace.

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