Quante volte avete postato sui social fotografie dei vostri figli? Oppure, domanda inversa, quante volte i vostri genitori hanno postato su Facebook o Instagram vostre foto di momenti privati?

Sui social è frequente incrociare immagini rappresentanti minori in momenti di vita privata, talmente frequente che quasi non ci si fa più caso.

La sentenza del Tribunale di Roma su Facebook e co.

Eppure, le cose dovrebbero essere molto diverse. Un’ordinanza del Tribunale di Roma ha stabilito che inserire file riguardanti minorenni senza il loro consenso sui social è un’azione illegale perseguibile con una multa.

La denuncia del figlio ad una mamma

Il provvedimento del Tribunale nasce da una denuncia partita da un adolescente nei confronti di sua madre. Questa, infatti, era solita inserire su Facebook numerose foto di suoi momenti di vita privata.

Non trovando un accordo, dopo probabili e numerosi liti, il ragazzo ha deciso di affidarsi alle carte bollate, creando un precedente che lascia tutti stupiti.

Il Tribunale ha stabilito che la donna sarà costretta a pagare un risarcimento di 10mila euro verso il figlio come rimborso per i danni morali. In più sarà ordinata la cancellazione immediata di tutte le immagini sgradite su Facebook e su tutte le altre piattaforme.

Ricordiamo che non è la prima volta che la giurisprudenza italiana si esprime con simili sentenze. Un provvedimento simile negli scorsi mesi era stato emendata a Mantova.

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