Negli ultimi anni Apple ha visto passare il tempo tra l’annuncio di un nuovo prodotto e il suo effettivo trasporto aumentare. Da una media di 11 giorni, negli ultimi 6 anni si è passati ad una di 23 giorni. Questo, anche se sembra un problema insignificante, in realtà può costare caro al colosso statunitense in quanto infastidisce i clienti più affezionati e potenzialmente limita le entrate della società.

Come mai?

Un esempio di ritardo che può danneggiare il portafoglio della compagnia della mela è quello in corso con l’altoparlante HomePod. Ideato da Amazon, questo prodotto combina un altoparlante con un assistente virtuale. Il gigante del commercio online ha iniziato a vendere il proprio dispositivo nel 2015 e solo nel Natale del 2017 ne sono stati acquistati molti.

Il piano iniziale di Apple era quello di unirsi al lancio col suo altoparlante intelligente HomePod Premium a dicembre. Il costo sarebbe dovuto essere di 349 dollari, ma non essendo riusciti a renderlo disponibile in tempo chi ne voleva uno ha dovuto guardare da un’altra parte e così Amazon e Google ne hanno beneficiato.

Altri prodotti Apple che hanno subito ritardo sono stati gli AirPod, alcuni accessori per iPad Pro, la Smart Keyboard e la Apple Pencil.

Uno dei motivi dietro queste tempistiche non proprio vincenti sembrerebbe esserci la diversa tecnica usata dall’attuale amministratore delegato, Tim Cook, rispetto a Steve Jobs. A quanto pare Tim Cook preferisce annunciare un dispositivo appena si è in grado di produrlo mentre il fondatore aspettava che il dispositivo fosse quasi finito. Un esempio in questo caso è stato il lancio scaglionato di iPhone 8 e 8 Plus rispetto ad iPhone X. Sono stati annunciati insieme nonostante il ritardo del dispositivo del decimo anniversario e il risultato è stato un calo delle vendite di 7,6 punti durante il trimestre di ottobre.

Ma ci sono altre spiegazioni ai ritardi della compagnia. Uno è la sempre più complessità dei dispositivi che comporta un rallentamento nella produzione. Un altro motivo è che Apple ultimamente non acquista più parti complete dai produttori, ma preferisce prendere singoli componenti che poi fa assemblare. Questo riduce i conti, ma allunga i tempi.

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