Il 2017 sembra essere stato ricco di successi nel campo delle intelligenze artificiali, portandosi dietro anche molte domande sul futuro. C’è chi dice che ruberanno posti di lavoro mentre altri affermano che li aumenteranno; ci sono quelli che chiedono a gran voce un forte regolamentazione di queste entità tecnologiche e c’è chi sminuisce il problema. Dietro a tutti questi retroscena però c’è anche da dire che non tutte le AI hanno fatto una bella figura quest’anno.

Artificiale si, Intelligente forse non troppo

Non è strano che grandi aziende usino sistemi di auto-risposta online. Lo fanno per risparmiare tempo o per evitare di mettere qualcuno a rispondere 24 ore su 24 e per questo alcune compagnie si sono affidate a Google Allo. Questi sistemi a volte riescono a rispondere in modo perfetto, ma a volte fanno errori. A quanto pare se il sistema veniva sottoposto all’emoji della pistola questo rispondeva con l’omino col turbante. Una cosa che visto i tempi sarebbe stato meglio non fosse successa.

Uno dei vanti dell’iPhone X è il Face ID. Un sistema sulla carta perfetto che risponde solo alla persona proprietaria dello smartphone. Subito si è rivelato non essere così. Tra figli che sbloccano i dispositivi dei genitori o colleghi con altri colleghi, qualcuno è riuscito a fregare il riconoscimento facciale con una maschera fatta da una stampante 3D.

In Germania la polizia ha dovuto sfondare la porta di un signore perché i vicini si lamentavano della musica ad alto volume. Scoperta delle scoperte, la musica era partita da Alexa casualmente dopo l’uscita di casa del proprietario.

Sempre Google ha avuto problemi col suo assistente dopo che una sua interruzione causava una percentuale di errore vicino al 100%. Il fatto iniziò a fine maggio e prosegui per diverse settimane.

C’è anche qualcosa per far contenti i maniaci del complotto. Facebook ha dovuto buttare giù due suoi chatbot, Alice e Bob. Il motivo? Avevano iniziato a comunicare tra di loro con un linguaggio inventata simile alla stenografia.

Di errori ce ne sono stati tanti altri, ma di successi ce ne sono stati di più.

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