Google-India

Google ha evitato di pagare imposte estere per una cifra pari a 15,9 miliardi di euro nel 2016 facendo affidamento su una società di produzione basata alle Bermuda. Questo è quanto riferito da Bloomberg, citando alcuni documenti di regolamentazione depositati presso la Camera di commercio olandese. Google utilizza la cosiddetta tecnica “Double Irish with a Dutch Sandwich” per evitare legalmente di pagare le tasse per anni.

In sostanza, la struttura coinvolge una filiale irlandese che accumula la maggior parte delle vendite pubblicitarie internazionali di Google, le invia ad una società di copertura olandese. Quindi, fa sì che l’azienda senza dipendenti li trasferisca in un’altra società delle Bermuda di proprietà di una seconda filiale registrata in Irlanda. La tecnica protegge la maggior parte dei profitti all’estero di Google ed è stata oggetto di aspre critiche da parte di varie strutture politiche Europee. Ciò ha spinto la Commissione europea ad avviare un’importante riforma fiscale digitale che dovrebbe iniziare a prendere forma nel corso del 2018.

Google non avrebbe pagato tasse all’Europa per miliardi di euro

Il colosso tecnologico di Mountain View, in California, continua a sottolineare che le sue pratiche sono del tutto legali. L’effettiva aliquota fiscale di Google ammontava a poco più di 19 punti percentuali a livello internazionale nel 2016. E’ probabile che tale cifra crescerà in modo significativo nei prossimi anni. Questo solo se l’UE riuscirà a realizzare il suo piano per iniziare a tassare le società di Internet. Google potrebbe essere incline a spostare gran parte dei suoi profitti internazionali negli Stati Uniti. La nuova legge fiscale offre alle imprese un’aliquota di rimpatrio del 15,5% una tantum ed un tasso fisso del 10,5% su tutti i guadagni stranieri successivi.

Dato che la stessa normativa impone anche ulteriori tasse sulle royalties di brevetti raccolti al di fuori degli Stati Uniti, gestiti dalla consociata delle Bermuda e date le pressioni politiche in Europa, è probabile che le pratiche fiscali della società vengano significativamente rinnovate nel corso dei prossimi due anni. Si prevede che Amazon e Facebook subiranno simili ristrutturazioni fiscali entro il 2020.

FONTEandroidheadlines
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