Potrebbe non sembrare una notizia così eclatante in quanto molti paesi si sono mossi per cercare di regolamentare al meglio questo fenomeno. La differenza però è che in Sud Corea investire e commerciare in Bitcoin è una cosa molto più diffusa. Si calcola che in quella regione del mondo si svolga quasi il 90% degli scambi di questa criptovaluta. Se hanno deciso di intervenire anche loro vuol dire che la situazione è potenzialmente critica.

Nuovi regolamenti

Il governo sudcoreano ha annunciato di aver l’intenzione di introdurre una regolamentazione più severa sugli scambi in merito. L’idea è quella di vietare i conti anonimi e adottare una monitorazione continua sugli scambi effettuati. Qualcuno sta parlando addirittura di una chiusura unilaterale di tutti gli scambi nel paese. Questa sembra una mossa così al limite da risultare inverosimile e poco attuabile.

Questa notizia ha colpito duramente il valore del Bitcoin, che stava facendo fatica a ritornare sopra i 16.000 dollari, relativamente parlando rispetto alle fluttuazioni con cui ci aveva abituato. La batosta ha riportato il valore sotto i 12.000 dollari.

La legislazione proposta sui conti anonimi è in linea con la richiesta fatta dalla Korea Blockchain Industry Association all’inizio del mese. Nello stesso periodo il governo aveva avuto l’intenzione anche di tassare i guadagni provenienti da criptovalute. in modo da arginare l’assalto alla moneta da parte di molti investitori coreani. Gli scambi di per sé non sono sicuri a causa dei continui attacchi hacker in più il governo non vuole veder bruciare soldi all’interno dei suoi confini

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