Una notizia/diceria vecchia quanto i primi dispositivi, quelli con l’antenna, grossi come frigoriferi e pesanti come macchine. Negli anni tra persone che ci speculavano sopra o che ci scherzavano è diventata quasi una leggenda, un mito, come una di quelle storie che le madri usano con i figli per farli smettere di fare qualcosa. Un argomento più complesso di quello che sembra e che dovrebbe essere analizzato più accuratamente e non per sentito dire.

Ma quindi è vero o no?

Questa tipologia di dispositivi sono in giro da più di 3 decenni, possibile che non si abbia una risposta concreta? Come detto, la questione è più complicata.

Ovviamente si sa che i cellulari, compresi i più moderni smartphone, rilasciano delle radiazioni, ma non tutti i tipi ti radiazioni sono uguali. Non si possono paragonare quelle rilasciate da un dispositivo del genere rispetto a quelle provenienti da una fusione nucleare.

Le radiazioni capaci di modificare a livello molecolare il DNA sono chiamate “Ionizzanti“, ma quelle degli smartphone sono troppo deboli e di fatti sono dette “non ionizzanti“. Anche detto questo potrebbe esserci una po’ di paura ad affiancarselo all’orecchio per una chiamata di ore.

Negli anni sono stati fatti dei test. Nel 2011 un gruppo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha condotto un lavoro in merito. Forse il risultato non è stato quello sperato visto che le radiazioni sono state considerate potenzialmente cancerose. Una via di mezzo tra si e un no, anche se molto più vicino al no, che tanto basta da poter creare remore nei consumatori.

Il responsabile della ricerca ha comunque detto che non siamo in mezzo ad una potenziale crisi pubblica, ma considerata la diffusione dei dispositivi bisognerebbe accertarlo.

Considerato tutto è meglio non farsi delle paranoie in merito. Siamo circondati da ogni tipo di segnale e il rischio per la nostra salute è minimo, meno che rispetto ad una cena con carne rossa.

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