WhatsApp

Nell’immaginario comune WhatsApp è una piattaforma in cui regna la più totale libertà da parte dell’utente. La realtà dei fatti però è ben diversa. Come tutti i servizi internet, la chat di messaggistica istantanea più popolare al mondo è governata da un rigido regolamento interno, oltre che dalle norme vigenti nei diversi stati in cui è attiva.

Se nelle scorse giornate vi abbiamo dato informazioni riguardanti il regolamento interno, oggi vogliamo mettervi al corrente dei reati perseguibili in via civile e penale.

Estremizzando il concetto di base, possiamo ampiamente dire che disturbare in maniera eccessiva un contatto o una persona su WhatsApp può portare ad una denuncia.

Differenza tra ingiuria e stalking su WhatsApp

Le autorità italiane (Polizia Postale in primis) sono in campo per monitorare costantemente le ipotetiche segnalazioni da parte di tutti gli utenti. La storia recente del nostro paese ci insegna che le denunce più formalizzate per quanto concerne WhatsApp sono quelle di ingiuria e quelle di stalking. Analizziamo queste nel merito:

Ingiuria – Si è davanti ad un caso di ingiuria quando un contatto invia materiale offensivo riguardante la sfera personale di un altro contatto. In tal caso si può scegliere di dar vita ad una battaglia legale in via civile, attraverso querele o esposti ufficiali alle forze dell’ordine.

Stalking – Si è dinanzi ad un caso di stalking su WhatsApp quando un utente cerca in modo ossessivo, e talvolta violento (con messaggi anche durante le ore notturne), la comunicazione con un altro individuo. Con una denuncia alle autorità lo stalking può essere perseguito anche in via penale con la reclusione in galera.

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