Sono ancora presenti in Italia utenti Telecom che navigano su linea rigidaSebbene molti degli utenti non ne siano al corrente, i dati rilevati da AGCOM dimostrano che ancora il 2,5% degli indirizzi civici nazionali sia collegato ad una rete Telecom rigida quando magari gli abbonamenti conclusi con l’operatore erano di tutt’altra portata.

L’internet Fibra che dovrebbe promettere velocità assurde per i vari download e che viene acquistato dagli utenti, spesso risulta, in seguito a vari controlli, dimostrano che ciò che era incluso nel contratto, in realtà non venne mai attuato in quanto gli utenti risultano essere ancora collegati alle linee rigide che provocano velocità di download molto inferiori e molto differenti rispetto a fibra.

Ma vediamo cosa si intende per linea rigida

Le linee rigide sono quelle dove accade che la linea di un indirizzo civico non si trova collegata all’armadio vicino a casa (che dovrebbe trovarsi ad un range di 300 metri) come promesso dalla descrizione del contratto, ma risulta collegata alla linea centrale che può trovarsi situata anche a diversi chilometri di distanza.

Questo comporta, ovviamente, un collegamento più lento e di più bassa qualità.

Altri svantaggi che provengono da questa condizione riguardano la qualità del rame che, ovviamente, essendo la rete rigida di più vecchia data e meno recente della fibra, è più scadente e di minore qualità rispetto a quanto si potrebbe richiedere.

Inoltre, l’elevata distanza che collega la rete dell’indirizzo civico alla centrale Telecom comporta il rischio di interferenze – in gergo si parla di incremento della diafonia – che impedisce anche alle VDSL più potenti di collegarsi velocemente in quanto interferiscono con queste le altre reti ADSL presenti nelle vicinanze.

Il dato nazionale che viene riportato dai siti ufficiali è dunque del 2,5% degli indirizzi civici, ma le condizioni potrebbe essere ancora più allarmanti se si considera che nella percentuale potrebbero esserci anche indirizzi di aziende o altri esercizi commerciali.

La maggior parte delle reti sarebbero dunque delle “semirigide”,  a metà tra quelle elastiche che eliminano ogni interferenze e quelle rigide; tuttavia spesso sono riscontrati problemi che tolgono l’elasticità a queste reti creando problemi e rallentamenti.

È inoltre possibile conoscere, grazie alla fonte fornita da Broadbandmap le tecnologie disponibili e presenti presso ogni indirizzo nazionale.

Dalle statistiche risulta che solo il 3% degli indirizzi è costretto a navigare ad una velocità inferiore ai 2 Mbps, mentre la percentuale più alta (37%) naviga ad una velocità compresa tra i 2 Mbps e i 30 Mbps, tra questi infatti potrebbero essere inclusi i soggetti di cui ci siamo occupati in questo articolo; più aumenta la velocità di navigazione più diminuisce la percentuale di utenti che ne dispongono, sino ad arrivare ad un 10% per coloro che usufruiscono della velocità di 500 Mbps.

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