SkyIl 24 luglio scorso Sky Italia aveva annunciato la decisione di rinunciare al metodo di fatturazione ogni 28 giorni, per adattarsi ad un tipo di fatturazione quadrisettimanale, che comporta 13 addebiti in un anno al posto di 12 con un aumento del costo dell’abbonamento pari all’8.6% all’anno.

Questo annuncio improvviso aveva scatenato le lamentele di molti clienti che avevano deciso di manifestare il proprio malcontento presentando annunci di disdette e lamentando le problematiche scatenate da questa novità con innumerevoli commenti scritti sulla pagina Facebook.

La decisione di adattarsi al metodo di fatturazione delle più importanti compagnie telefoniche, infatti, sembrerebbe essere dettato dalla necessità, da parte della Pay TV satellitare, di effettuare costi ingenti per acquisire diritti esclusivi che permettano di affermarsi in questo settore impedendo lo sviluppo della concorrenza. Basti pensare ai diritti recentemente acquisiti sulla Champions League, i cui costi andrebbero a ricadere sugli abbonati.

Sky, conviene veramente la fatturazione a 30 giorni

Molti utenti temono che questo cambiamento sia l’inizio di una lunga serie di stratagemmi che porteranno Sky a racimolare altri soldi aumentando i costi dei pacchetti.

Tuttavia, a parte alcune lamentele sintomo di un malcontento di fondo, sono molti gli abbonati che decidono di rimanere fedeli alla Pay TV. Sky, infatti, fa leva sul fatto di non avere concorrenti dello stesso livello in nessun’altra piattaforma, in grado di fornire contenuti così vari che soddisfano un pubblico vasto ed eterogeneo. In aggiunta a tutto ciò, il 1 luglio Sky ha lanciato una promozione che beneficia tutti gli amanti delle serie tv, offrendo gratuitamente a tutti i clienti SKY Box Sets, ovvero circa 75 cofanetti di telefilm completi.

Inoltre, altre note positive riguardano il fatto che gli abbonati che avevano precedentemente aderito a delle offerte promozionali continueranno a godere dei vantaggi promessi all’atto della creazione dell’abbonamento, fino alla fine del periodo promozionato. Questo mantenimento delle condizioni contrattuali risulta essere un punto a favore per Sky, che, in questo caso, si discosta dalla maggior parte delle compagnie telefoniche che tendono a rendere evanescenti promesse fatte in passato nei confronti dei clienti in circostanze analoghe a questa.

Inoltre, a differenza di analoghi emittenti quali Tim o altre compagnie, Sky non si è limitata all’invio di un sms, ma ha informato tutti i suoi clienti con una lettera scritta in cui venivano precisate le modifiche contrattuali in maniera chiara e onesta, con relative indicazioni sugli aumenti effettivi e la possibilità di recedere dal contratto entro due mesi dall’avviso.

Insomma, sembrano essere stati diversi i motivi che hanno spinto l’emittente a prendere questa decisione, dopo anni in cui gli abbonati avevano usufruito di un servizio limpido privo di aumenti e grattacapi, eccezione fatta per l’aggiunta di nuovi servizi o pacchetti a pagamento, la cui scelta e selezione era, tuttavia, a discrezione dell’utente.

Per quante critiche si possano muovere, dunque, indubbiamente c’è da apprezzare la trasparenza dell’emittente che non ha cercato sotterfugi o espedienti per tentare di ingannare gli abbonati meno esperti e informati, ma ha reso partecipi tutti delle nuove normative in maniera esplicita e precisa. Resta da vedere quanti cambiamenti avrà sugli incassi dell’emittente il cambiamento effettuato!

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