computer quantistici Il 2017 porta con sé molteplici novità: tra queste, appare tra le più importanti la tacita rivoluzione che sembra mettere radici nel mondo informatico, per dare origine a dei cambiamenti del tutto innovativi e sorprendenti nello sviluppo dei computer.

Uno dei cardini fondamentali del progresso informatico è la cosiddetta legge di Moore, secondo cui ogni 18/24 mesi i processori dimezzano il proprio prezzo e le proprie dimensioni e raddoppiano la potenza di calcolo. Questa previsione, formulata intorno agli anni ’60, è rimasta un pilastro indiscusso negli ultimi decenni, fino a quando non si è assistito ad un fenomeno diverso e controcorrente, che ha fatto della meccanica quantistica un punto di partenza per dare origine a dispositivi elettronici caratterizzate da una potenza di calcolo tale da rendere effimera e priva di valore quella dei computer utilizzati finora. Si tratta dei cosiddetti computer quantistici.

La differenza sostanziale rispetto ai computer tradizionali è dovuta ad un cambiamento profondo che inficia le basi stesse dell’informatica: se, infatti, di norma le unità di informazione sono codificate sotto forma di codice binario con le due cifre 0 o 1, nei computer quantistici il bit è stato sostituito dal qubit, che può valere 0 o 1, ma anche 0 e 1 contemporaneamente, per il fenomeno della sovrapposizione quantistica. Grazie all’utilizzo dei qubit, in linea teorica la potenza di calcolo tenderebbe a crescere notevolmente, dando la possibilità di svolgere operazioni estremamente più complesse rispetto a quelle possibili fino a questo momento.

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Tuttavia, l’applicazione di queste tecniche è estremamente difficile e complessa, per cui gli effettivi sviluppi dei computer quantistici che potrebbero portare ad un’effettiva rivoluzione appaiono ancora lontani. Il punto massimo d’arrivo, infatti, sarebbe la possibilità di utilizzare queste tecnologie per studiare i principi della meccanica quantistica su cui si basano discipline quali la chimica, la biologia e l’elettronica.

Di pari passo, i computer quantistici dovrebbero essere il nucleo di sviluppo ed esplosione dell’intelligenza artificiale che potrebbe beneficiare di numerosi miglioramenti, grazie al fatto che, dovendo analizzare quantità di dati molto elevate, i computer quantistici dovrebbero essere caratterizzati da un machine learning più sviluppato che in precedenza.

Se questa rivoluzione può sembrare da poco, basti pensare agli effettivi utilizzi che potrebbe avere nella società moderna, andando a sfociare in ambiti quali la medicina, la produzione di energia pulita ed una serie di altri argomenti che permetterebbero un miglioramento della vita.

Tuttavia, ogni rivoluzione radicale porta con sé benefici e, al tempo stesso, timori e problematiche da risolvere. Anche in questo caso, infatti, molti manifestano perplessità nei confronti di questo sviluppo così profondo dell’intelligenza artificiale e si teme che lo sviluppo di macchinari “intelligenti” possa arrecare un incredibile danno all’umanità. D’altra parte, in contesti più applicativi, uno dei rischi che potrebbe arrecare la nascita dei computer quantistici riguarda la sicurezza informatica: infatti, i computer quantistici renderebbero del tutto inutili gli algoritmi di cifratura attualmente in uso, in quanto sarebbero in grado di risolvere tutti i problemi matematici che vi sono alla base. L’unica soluzione, in questo caso, comporta uno sviluppo del settore della cyber security con la nascita di nuovi strumenti di crittografia più appropriati per la nuova era informatica a cui ci stiamo affacciando.

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