Una delle caratteristiche che ha avuto modo di far parlare di più del nuovo iPhone X, non sempre con elogi, è stata quella del riconoscimento facciale. Step successivo al riconoscimento del telefono tramite impronta digitale. Il funzionamento a parole è semplice. Il nuovo smartphone di casa Apple acquisirà un immagine parziale del nostro volto, che servirà ogni volta che lo accenderemo. Ad ogni accesso il telefono confronterà quella foto direttamente con noi e ci darà il via libera e nel mentre prenderà altre foto. Il secondo passaggio serve come aggiornamento in modo da evitare eventuali errori di riconoscimento. In caso succedesse si può comunque passare all’inserimento manuale del codice di sblocco.

La falla nel sistema

Uno dei vanti della compagnia della mela è sempre stata la sicurezza e la privacy. È stata, ed è, una caratteristica che spesso ha anche fatto scontrare l’azienda con diversi governi. Con l’iPhone X niente sarebbe dovuto cambiare eppure potrebbe non essere così. Avevano assicurato che i dati del nostro volto sarebbero rimasti al sicuro nel nostro telefono, prima di essere cancellati, invece sembra che qualcuno possa averne accesso.

Una probabile superficialità ha fatto in modo che le applicazioni di terze parti abbiano la possibilità di raggiungere quei dati. La falla si presenterebbe quando le applicazioni chiedono l’autorizzazione per la fotocamera posteriore. Lo smartphone, a quanto pare, non differenzia quella frontale, con tutti i sensori per rilevare i movimenti facciali, da quella sul retro. Dando il consenso si finirà per concedere l’accesso dei dati di entrambe.

C’erano già stati problemi con Face ID. Un esempio è il caso del figlio di una donna che riesce nell’intendo di sbloccare lo smartphone materno. Di questo passo, probabilmente, i nuovi modelli della Apple faranno a meno di questa tecnologia.

Si sa, l’informazione è potere e i nostri dati biometrici del viso non fanno eccezione. Nel momento in cui ci divertiamo a fare le smorfie davanti alla fotocamera per vederle fare ad un gatto virtuale qualcuno potrebbe approfittarne. Anche su Android c’è questo problema con i dispositivi in grado di riconoscere i volti, ma c’è una sottile differenza. Si sa che Android è un sistema più aperto e quindi è naturale che i nostri dati siano meno al sicuro. Apple, d’altro canto, dovrebbe essere l’emblema della riservatezza.

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