SheMeansBusiness, stimola l'imprenditoria femminile italiana#SheMeansBusiness. L’hashtag che presenta al mondo l’iniziativa promossa dall’inventore del social network più usato al mondo è in inglese, ma descrive una realtà tutta italiana.

Mark Zuckerberg, infatti, intende sfruttare la comunità che in Italia si serve di Facebook quotidianamente – si stimano circa 30 milioni di utenti – al fine di far crescere le piccole aziende gestite da donne.

Secondo alcune indagini statistiche, il divario di genere in ambito lavorativo in Italia sfiora il 18,8%, fotografando una situazione preoccupante, soprattutto se si considera la media europea: “solo” il 12,7%.

Il presidente e amministratore delegato di Facebook si dimostra ancora una volta sensibile alle dinamiche sociali mondiali ed è ben consapevole dell’impatto che le sue parole e i suoi impegni possono avere su di esse: presentando il progetto a Milano, Zuckerberg ha evidenziato come le piccole imprese rappresentano il 90% del totale delle aziende attive in Italia, le quali producono circa il 70% del PIL nazionale.

Immettendosi in questo scenario, Zuckerberg si pone dunque l’ambizioso proposito di implementare la professionalità di 3500 donne nell’arco del 2018.

Un grande investimento nel futuro dell’Italia, senza ombra di dubbio: secondo delle stime del Censis, se l’Italia riuscisse a ridurre, in modo consistente, il divario di genere, il PIL avrebbe un incremento del 2%, che corrisponde a 33,6 miliardi di Euro. L’investimento risulta ancora più accattivante poiché il 21%, quindi circa un quinto, delle PMI (Piccole e Medie Imprese) sono gestite da donne, notoriamente più attente alla comunicazione via social con la clientela.

Il progetto si articola in lezioni teoriche ed esperienze pratiche, con lo scopo di affinare le capacità manageriali delle donne; inoltre verrà messo a loro disposizione un sito internet (https://shemeansbusiness.fb.com) nel quale le partecipanti possono condividere la loro avventura nel mondo del business con altre donne, che presumibilmente seguiranno le loro stesse orme.

L’iniziativa è attiva già nel Regno Unito e in altri continenti; le tappe di presentazione del progetto inizieranno il 22 novembre e si svolgeranno, in ordine cronologico, a Roma, Torino, Brescia, Busto Arsizio, Vicenza, Padova, Parma, Imperia, Arezzo, Pesaro, Chieti, di nuovo Roma, Napoli, Cosenza, Matera, Termoli, Bari e Catania.

E’ interessante notare, dunque, come il tour abbracci varie realtà: dalle grandi città del Nord, per poi passare per la Capitale e infine raggiungere anche il Sud, così da toccare contesti variegati e spronare efficacemente l’imprenditoria femminile.

Zuckerberg non conta di portare a termine l’iniziativa da solo: ha, infatti, reso suo partner Fondazione Mondo Digitale; dei coach di Facebook formeranno il personale dell’associazione no-profit, che a sua volta si occuperà delle lezioni alle imprenditrici, non solo dal punto di vista amministrativo ed economico, ma anche da quello psicologico, dell’autostima.

Sembra dunque che la parola d’ordine sia Empowerment, cioè la consapevolezza di se e delle proprie possibilità e abilità; una parola importante, che merita tutta l’affermazione possibile e che indica un obiettivo utopico, ma di cui le nostre Donne hanno un gran bisogno.

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