truffa whatsappCi risiamo: è tornata a circolare la solita notizia falsa alla quale credono una buona fetta degli Italiani meno avvezzi alle nuove tecnologie, allettati dalla possibilità di un guadagno immediato. Probabilmente in questi giorni anche voi starete ricevendo diversi Whatsapp nei quali si afferma che, a seguito della diffusione di un determinato messaggio sull’omonima app si otterrà una ricarica telefonica del valore di 20 euro.

Lo stile del messaggio è più o meno questo: “Oggi Whatsapp compie 6 anni invia questo messaggio a 15 persone e ti arriverà una ricarica. E’ VERO MI HANNO CONFERMATO LA RICARICA…ciao“.

Questo messaggio non ha neanche un minimo fondo di verità, in quanto l’applicazione Whatsapp è stata creata nel lontano febbraio 2009, quindi ben più di sei anni fa, da Jan Koum e Brian Acton, i quali si sono successivamente arricchiti vendendo l’applicazione per la cifra stratosferica di 19 miliardi di dollari al gruppo Facebook Inc, guidato niente poco di meno che da Mark Zuckenberg, creatore del social network stesso.

Al di là dei cenni storici sulla nascita dell’app, è inutile sottolineare come la promessa di un guadagno non sia altro che una menzogna, in quanto i famosi 20 euro non verranno mai accreditati perché non è mai esistito alcun rapporto commerciale o partnership tra le compagnie telefoniche italiane e Whatsapp. Inoltre è facilmente identificabile come falso basandosi sull’errore grammaticale nella scrittura della parola “Whatsapp”, oltre che sul tono eccessivamente informale del messaggio stesso, che sembra stato scritto da qualcuno che ha litigato con la tastiera. Fortunatamente si tratta di una bufala innocua, ideata da qualche troll del Web con il puro e semplice scopo di far perdere tempo al prossimo, a differenza di messaggi simili che sono circolati in passato.

Whatsapp, lo spam continua a colpire gli utenti

Qualche anno fa infatti poteva capitare di ricevere messaggi nei quali, dopo essere stati allettati dalla promessa di una sostanziosa ricarica telefonica, si veniva invitati a rendere pubblici i propri dati personali. In questo modo, dopo aver concesso il proprio indirizzo email, si era vittime di un vero e proprio bombardamento di mail spam. Questa situazione, che i più esperti in ambito informatico evitano immediatamente, traeva in inganno i meno pratici, di fatto rendeva inutilizzabili i sopracitati indirizzi email, in certi casi causando anche l’installazione di virus e programmi poco sicuri sui device dei malcapitati, talvolta obbligando le vittime a rottamare le proprie apparecchiature.

D’altronde le truffe su Internet sono sempre esistite, e tendenzialmente le vittime sono sempre stati gli anziani, poco esperti nell’utilizzo delle nuove tecnologie, talvolta eccessivamente creduloni, e di conseguenza prede perfette per i predatori virtuali. Tuttavia nel momento in cui i truffatori hanno iniziato a operare anche sui social network, e nello specifico su Whatsapp, che al momento conta 1,3 miliardi di utenti mensili, si sono trovati davanti un pool sconfinato di utenti da trarre in inganno, e di conseguenza i rischi si sono moltiplicati.

In linea generale il mio consiglio è quello di ignorare qualsiasi messaggio vi prometta mirabolanti premi in cambio di una condivisione, che sia via Whatsapp, Email o altro, perché si tratta sempre di truffe a seguito delle quali potreste incorrere in conseguenze gravissime come il furto di identità o delle credenziali bancarie. In generale in questo mondo nessuno vi regala nulla, quindi non vi fidate di nessuno, a maggior ragione di sconosciuti su Internet, per cui evitate questo genere di situazioni.

È utile cercare di sensibilizzare il prossimo sul problema delle truffe telematiche e nello specifico dei rischi nei quali si può incorrere nel momento in cui si fa un uso sconsiderato e disattento di Whatsapp. Pertanto se avete amici, genitori o parenti anziani e generalmente poco abituati a usare le nuove tecnologie, sforzatevi di istruirli in merito ai pericoli nei quali possono incorrere, mostrando loro quanto sia facile subire furti di identità e di credenziali bancarie. Inoltre è importante che chiunque eviti di diffondere questi fantomatici messaggi spam, in modo da cercare di estirpare questo fenomeno alla radice.

È fondamentale che chiunque sia a conoscenza delle situazioni di pericolo che queste truffe possono generare, in quanto è spesso impossibile rintracciare il truffatore per una denuncia e di conseguenza nel momento in cui si viene turlupinati vi è ben poco da fare, anche rivolgendosi alle autorità. Questo perché spesso i ladri si servono di nomi finti e indirizzi email non rintracciabili in modo da ridurre il più possibile la possibilità di essere tracciati. Insomma in queste situazioni è proprio vero il detto: Meglio prevenire che curare!

Proprio per la pericolosità di questo tipo di truffe, nel momento in cui incorrete in queste catene di Sant’Antonio potreste inoltre rivolgervi alle autorità competenti, specialmente alla Polizia Postale, la quale di solito si occupa delle truffe telematiche. Ovviamente prima di recarvi in caserma dovreste avere delle prove certe, ma denunciando i truffatori farete un favore alla comunità e aiuterete a ripulire Internet, un luogo dove spesso la garanzia dell’anonimato dà alla testa e porta le persone a compiere gesti che normalmente non contemplerebbero nemmeno.

Insomma non lasciatevi trarre in inganno né dai ladri né dai troll di internet: infatti non sempre dietro questi messaggi vi è necessariamente una truffa: talvolta l’unico scopo delle persone che fanno circolare questi messaggi è quello di creare un contenuto virale e farsi una risata alle spalle di poveri innocenti. Sebbene gli intenti dei troll non siano deprecabili come quelli dei truffatori, evitate di cadere nei loro tranelli perché vi farebbero soltanto perdere un sacco di tempo!

In conclusione: tenetevi alla larga da chiunque vi segnali la possibilità di fare soldi facili attraverso siti internet o in generale di ottenere premi semplicemente cliccando su determinati banner e ricordate sempre che qualsiasi messaggio richieda di diffondere il contenuto a quante più persone possibili non è altro che una catena, e come tale il contenuto non può che essere falso. Whatsapp non ha nessun tipo di accordo commerciale con le aziende di telefonia italiane, per cui non lasciatevi abbindolare dalla possibilità di ottenere ricariche gratuite, perché si tratta in ogni caso di messaggi fake.

Articolo precedenteiPhone 8: spuntano nuovi casi di batterie difettose, ecco il punto della situazione
Articolo successivoMozilla Firefox: nel 2018 il browser dirà addio ufficialmente a Windows XP e Windows Vista