Google Drive pirateria
Dopo la chiusura di svariati servizi di hosting che permettevano la diffusione di torrent e di materiale coperto da copyright, i pirati si muovono attraverso Google Drive, contromisure in arrivo.

Talvolta nascondersi in piena vista è la soluzione giusta per non essere mai beccati. La dimostrazione di questa regola ci è fornita direttamente dai cosiddetti ‘pirati informatici‘, ossia coloro i quali, dopo aver trafugato file relativi ad opere coperte da copyright come film, musica, serie tv, videogames e quant’altro, li diffondono in rete gratuitamente andando a creare grossi danni economici a tutto il business dell’entertainment.

Una serie, molto numerosa per la verità, di Studios facenti parte della grande macchina dello show biz americana di Hollywood, ha difatti segnalato, ed intimato, a Google la rimozione di centinaia di migliaia di file atti alla diffusione pirata di film e serie televisive che vengono ogni giorno diffusi tramite il servizio di cloud di Mountain View, Google Drive.

Ammontano quasi a 5000 le richieste da parte di questi studios relative ad altrettanti file conservati direttamente su Google Drive in una valanga di account privati che diffondono semplicemente i link agli stessi. Questo fenomeno, già presente per la verità da molto tempo, è però cresciuto a dismisura nell’ultimo periodo da quando le autorità americane e mondiali hanno deciso di chiudere siti come TorrentHound, ExtraTorrent, Kickass Torrent e Torrentz.eu, dai quali, come da nome, era possibile scaricare i file torrent relativi a materiale sotto copyright.

Come è ovvio presupporre, Google non può certamente star dietro a tutti i file che vengono caricati su tutti i profili Gmail (cui viene automaticamente associato un profilo Google Drive con ben 5 GB di spazio per storage gratuito), inoltre i pirati in questione camuffano i file nel mirino in modo che sembrino tutt’altro, ingannando gli algoritmi messi a disposizione da Big G per questo motivo. La richiesta di Hollywood riguarda la rimozione immediata dei file segnalati e una modifica negli algoritmi di file hashing che dovrebbero riconoscere in modo univoco i file contenuti nel cloud rendendo il loro riconoscimento immediato. Vedremo come Google cercherà di tappare la falla.

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