WhatsApp

WhatsApp, la famosa chat di messaggistica istantanea è finita nel bollettino settimanale rilasciato dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). La famosa chat verde, che quotidianamente permette lo scambio di circa 55 miliardi di messaggi tra i suoi utenti e che è diventata ormai di uso comune, si sarebbe imbattuta in mancanze abbastanza gravi, a tal punto da indurre l’Antitrust ad aprire un procedimento per Modalità Vessatorie nei confronti dei suoi utenti.

 

Quando l’AGCM contesta clausole e modalità vessatorie intende diverse forzature illegittime che WhatsApp compirebbe quotidianamente; per cominciare la clausola che gli utenti devono per forzare accettare per poter usufruire dell’App, esclusioni e limitazioni di responsabilità in capo a WhatsApp molto ampie e assolutamente generiche, la possibilità di interruzioni del servizio decise unilateralmente da WhatsApp senza motivo e senza preavviso, il diritto generico esercitabile da WhatsApp (ma non dall’utente) di risolvere il contratto in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo e non consentire più l’uso dei servizi. Il procedimento dell’Antitrust continua e ritiene modalità vessatoria anche il diritto generico di introdurre modifiche economiche nei termini d’uso del servizio.

Il bollettino rilasciato dall’AGCM con il provvedimento porta la data 28 agosto 2017 e, entro 120 giorni, si concluderà probabilmente con una multa in denaro. La società che gestisce WhatsApp avrà 40 giorni di tempo per fornire eventuali documenti capaci di provare il contrario avendo il diritto di organizzare una difesa.

 

 

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