tre windL’annunciata fusione fra Tre e Wind rappresenta senza ombra di dubbio l’evento clou dell’annata, almeno per quanto concerne il settore della telefonia mobile. L’interesse scatenatosi intorno ad essa deriva dal fatto che le società interessate rappresentano due dei maggiori operatori del mercato tricolore e la loro unione rischia perciò di sconvolgere gli equilibri che si erano creati.
Non solo i mercati, ma anche la clientela si interroga su quelle che potrebbero essere le conseguenze di questa scelta. In particolare i consumatori sembrano dividersi in due tronconi, tra chi pensa cioè che in tal modo si ridurrà la concorrenza con un possibile scadimento del servizio e chi invece ritiene che il gigante che ne uscirà fuori sarà in grado di investire sull’avanzamento tecnologico, garantendo quindi servizi migliori.

Cosa succede in casa Wind

Mentre avanza il processo di fusione, occorre però registrare la decisione di Wind, che dall’inizio di maggio ha reso accessibile la sua offerta per la connessione dati in 2G e in 3G anche a coloro che hanno sottoscritto un contratto per avere la linea fissa di Tre. Una forma di partnership che è stata allargata a tutte le chiamate, agli SMS e che prevede anche la copertura GPRS, senza peraltro che siano fissati limiti. Una mossa che è stata interpretata dagli addetti ai lavori come una sorta di promozione tesa ad aumentare l’interesse verso la fusione.

La fusione tra Tre e Wind potrebbe preludere a problemi alla rete?

Tra gli aspetti più interessanti della fusione in atto, c’è senz’altro quello che riguarda il roaming. Se infatti questo elemento è considerato ormai indispensabile per poter fruire di una connessione al web di elevata qualità anche fuori dal Paese di origine e le nuove norme internazionali sono ormai entrate in vigore da mesi, proprio Tre e Wind avevano deciso a loro volta di anticipare senz’altro il processo. Se Wind lo aveva fatto a metà giugno, ora anche la totalità dei clienti Easy Europe ha in effetti potuto estendere i livelli tariffari di cui essi godevano su tutto il territorio dell’Unione Europea, senza dover sottoporsi a costi aggiuntivi. La decisione ha riguardato tutte le tre opzioni principali che fanno riferimento alle reti mobili e i dispositivi con cui sono collegati, ovvero chiamate, SMS e connessione dati. Occorre però mettere in rilievo un ulteriore intervento sulle reti, quello che ha portato ad una ridefinizione delle soglie delle promozioni Tre, che ha comportato anche una ricalibratura imperniata su pacchetti di quattro settimane, con un adeguamento a quanto deciso in precedenza dalla concorrenza.

L’aspetto delle infrastrutture

La fusione fra Tre e Wind procede ormai verso il suo naturale epilogo, anche sotto un punto di vista fondamentale come quello rappresentato dalle infrastrutture. Sotto tale aspetto, va sottolineato come nella zona di Milano la scelta di utilizzare Tre in modalità 4G LTE abbia avuto una ricaduta negativa. I dispositivi mobili che erano stati in precedenza impostati per quel modulo di connessione hanno invece funzionato usufruendo della rete 3G di Wind. Se i disagi si sono rivelati di portata abbastanza limitata, quanto successo ha però avuto una ricaduta d’immagine abbastanza importante, tanto da far dubitare molti degli interessati sulla effettiva bontà non solo del roaming, ma anche della rete cui attingono entrambi gli operatori.

Il 4G farà il suo esordio ad agosto 2017

Quanto successo può comunque servire a Tre e Wind per cercare di affinare i processi e predisporre meglio tutti i passaggi necessari prima della definitiva fusione. Per quanto riguarda la 4G LTE, che ha naturalmente destato grande interesse tra gli utenti, essa sarà disponibile a partire dal mese di agosto. Una buona notizia, anche perché il roaming non comporta alcun costo aggiuntivo rivelandosi di conseguenza una scelta appetibile per coloro che intendano navigare sul web usufruendo di un collegamento da una linea di rete mobile che provenga da altri Paesi facenti parte dell’UE.

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