Per Vernee i feedback degli utenti sono fondamentali, al punto di progettare Apollo X sulla base di questi. Soprattutto, con la consapevolezza che un ottimo hardware non basta ad offrire un’esperienza d’uso di qualità.

Vernee Apollo X, parola d’ordine: user experience!

Il CEO di Vernee, durante un’intervista, ha spiegato perché è nato Apollo X. Si tratta di  un device che, stando a quanto dichiarato, non era nemmeno previsto all’interno del piano aziendale. Tuttavia l’azienda cinese – che da sempre presta molta attenzione ai feedback degli utenti – ha valutato quelle che sono le reali esigenze di chi compra uno smartphone.

Uno device potente, con ottima fotocamera, fluido ed economico. Riuscire ad assecondare tutte le richieste sembrava tutt’altro che semplice. Tuttavia, Vernee ci ha provato mettendosi a lavoro su Apollo X. A livello estetico, si tratta di un unibody in alluminio con scanalature che mirano a migliorarne l’ergonomia. Interessante anche la scehda tecnica:

  • Processore Helio X20, deca core 64 bit;
  • RAM: 4GB;
  • Storage interno: 64GB;
  • Display Sharp IGZO da 5,5″ con risoluzione FHD;
  • Fotocamera da 13MP con sensore Sony IMX258;
  • Batteria da 3500 mAh con sistema di ricarica rapida;
  • lettore d’impronte digitali;

La “X” all’interno del nome del phablet ha un duplice significato: il mistero e la gratitudine. Il terminale infatti dovrebbe portare con sé il mistero di un terminale performante ed economico allo stesso tempo. Contemporaneamente, il suo lancio è un segno di gratitudine nei confronti degli utenti. Il suo prezzo, al momento è di circa 220$ ed è possibile già acquistarlo sui maggiori e-commerce internazionali. 

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