Android Wear 2.0
Android Wear 2.0 si preannuncia carico di novità

Tramite un post sul proprio blog, Google ha annunciato ufficialmente l’arrivo di una nuova developer preview per Android Wear 2.0. Il sistema operativo per smartwatch dopo essere arrivato alla quinta versione per sviluppatori è quasi pronto. Il prossimo step importante sarà il lancio ufficiale che secondo le prime indiscrezioni dovrebbe avvenire il  9 febbraio 2017.

Tra le novità introdotte dalla nuova versione, possiamo trovare il supporto all’installazione delle applicazioni stand-alone. Questa funzionalità permetterà di installare le app in maniera più semplice ed immediata. I miglioramenti riguarderanno principalmente i pacchetti installabili tramite Play Store. Grazie a questa modifica, si verrà incontro anche alle esigenze di quegli utenti connessi a smartphone dotati di sistema operativo iOS.

Ovviamente per garantire la compatibilità, gli sviluppatori dovranno effettuare una piccola modificare alle loro applicazioni. Basterà includere nel file manifest.xml che accompagna le proprie creazioni la stringa standalone=true.

Finalmente Android Wear 2.0 supporta le applicazioni stand-alone

Ovviamente l’aggiornamento porta con se anche altre novità. È stato ampliato il supporto alle nuove API Level 25. Se correttamente supportate, permetteranno alle applicazioni di essere considerate pronte per la pubblicazione sul Play Store.

Inoltre la nuova developer preview permette di introdurre una serie di modifiche e bugfix in grado di migliorare sensibilmente le prestazioni dei dispositivi. Fino alla data di rilascio effettivo, il sistema è ancora da considerarsi in beta, quindi la release finale potrebbe ancora nascondere alcune novità e ulteriori miglioramenti.

Per tutte le altre informazioni, è possibile consultare la pagina di supporto dedicata, recandosi sul sito dedicato agli sviluppatori Android.

FONTEandroid
Articolo precedenteGoogle Lunar Xprize: in palio 30 milioni di dollari per i 5 team rimasti
Articolo successivoGli esperti sono sicuri: “Dire parolacce sui social è sintomo di onestà”