Huawei

Huawei sta catturando una fascia di mercato sempre più ampia per i suoi smartphone che coniugano velocità, semplicità e resistenza. Quest’ultimo fattore, soprattutto, è uno dei punti di forza del marchio cinese visto che i cellulari prodotti da Huawei sono quelli tra i più refrattari all’usura sul mercato. Come è possibile tutto ciò? Semplice, o forse no. La produzione di questi device, infatti, comporta un grande sforzo a livello industriale con una serie di test effettuati prima di immettere sul mercato il prodotto.

Dietro ogni cellulare venduto si nascondono circa dieci diversi stress test effettuati per verificarne la qualità sul lungo periodo. A darci nota di tutto ciò è Jeremy, un membro di XDA, che ha avuto l’opportunità di entrare a contatto con i cicli di produzione effettuati da Huawei.

Il primo stress test che viene effettuato riguarda l’intero cellulare. Il device viene rinchiuso all’interno di una grande centrifuga, una volta terminato il giro viene ripetutamente gettato in terra per valutare la resistenza di ogni lato e ancora reimmesso nella centrifuga con monentine, sabbia e altri oggetti potenzialmente usuranti. Superate queste prove, si passa all’analisi delle varie componenti.

Per il cavo USB, viene effettuata una prova che consiste nell’inserire e disinserire il cavo di connessione per 5mila volte almeno. Procedimento simile per i tasti fisici che sono premuti in maniera costante e ripetuta per oltre 14 giorni. Il touch, infine, viene analizzato sbloccando e bloccando lo schermo per un migliaio di volte. L’ultima fase dei test riguarda l’utilizzo in condizioni estreme, con caldo feroce e freddo polare.

Un processo quindi lungo e faticoso che però ci spiega come mai gli utenti Huawei sono sicuri il più delle volte di avere uno smartphone in grado di durare molti e molti anni.

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