WhatsApp
I servizi di messaggistica istantanea sono vulnerabili a nuovi attacchi informatici

Molto pensano che WhatsApp e Telegram siano praticamente inviolabili, soprattutto dopo l’avvento della crittografia end-to-end. Ma a quanto pare la verità è un’altra: le due app di messaggistica istantanea più popolari al mondo sarebbero tutt’altro che sicure.

WhatsApp e Telegram sicuri? Macché!

A rivelarlo è InTheCyber, una società di Milano specializzata nella “sicurezza informatica offensiva e difensiva”. A causa di un bug piuttosto serio queste due app potrebbero permettere a chiunque di controllarci. Il problema nasce a causa della facilità con cui è possibile accedere abusivamente alla segreteria telefonica di alcuni carrier italiani e anche alle procedure di autenticazione dei sistemi di messaggistica, basati troppo spesso su messaggi telefonici vocali. La procedura è stata mostrata oggi durante la 7^ Conferenza sulla Cyber Warfare che è stata tenuta proprio a Milano.

A causa di questa vulnerabilità insita in WhatsApp e Telegram sono circa 30 milioni gli utenti a rischio, praticamente 1 italiano su 2. Stando a quanto affermato da InTheCyber per spiare un determinato utente non è necessario essere degli hacker esperti. Anche chi possiede delle discrete conoscenze informatiche potrebbe avere accesso al testo integrale delle nostre chat e conversazioni private. Cosa serve a chi vuole spiarci? Il nostro numero di telefono, punto.

Stando a quanto affermato da InTheCyber, al momento il problema in questione è stato sottovalutato, e anche troppo sia dagli utenti, sia da WhatsApp e Telegram, sia dalle telco italiane: “WhatsApp, da noi informata della vulnerabilità, si è detta semplicemente non interessata al problema” perché, secondo la società, la responsabilità sarebbe degli operatori telefonici. Telegram invece non ha risposto alla nostra segnalazione, come anche i gestori che abbiamo contattato”.

Ecco un metodo “casalingo” per proteggerci

Mentre aspettiamo che WhatsApp, Telegram e i vari gestori si decidano a risolvere il problema, come possiamo proteggerci? Semplice, non parlando mai di dati troppo sensibili all’interno delle nostre chat. Bisogna, ad esempio, evitare di fornire credenziali bancarie, dati anagrafici dettagliati, problemi personali, ecc. all’interno delle chat, anche se stiamo conversando con un nostro familiare o intimo amico (certe cose è meglio confidarle di persona). Come si suol dire, se volete che una determinata cosa non si sappia, non raccontatela a nessuno (neanche a WhatsApp e Telegram) e tenetevela per voi.

FONTEIl Corriere della Sera
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