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Facebook apre il suo Marketplace entrando in concorrenza coi colossi dell’e-commerce

Facebook lancia la sfida ad eBay e agli altri colossi dell’e-commerce con il suo annuncio di questa mattina sul lancio del proprio Marketplace. Puntando a capitalizzare il tesoro di 450 milioni di utenti, Facebook, che cura già da mesi gruppi di compravendita sulla propria piattaforma, ha deciso di scendere in campo in maniera inaspettata e molto vigorosa con il lancio del nuovo Marketplace che sarà consultabile direttamente via social al fine di scambiare, vendere o comprare ogni genere di prodotto.

Gli utenti vedranno l’icona di Messenger nella fila centrale in basso nella loro applicazione per smartphone rimpiazzata dal nuovo tasto Marketplace nei prossimi giorni. Cliccandoci su, verranno portati su una nuova pagina piena di oggetti in vendita che Facebook ritiene possano essere di vostro interesse. Questa lista verrà compilata in base ai vostri likes, alle vostre visite su questa o quella pagina e sulle vostre attività relative allo shopping.

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I processi di compravendita saranno molto simili agli utenti di eBay o Gum-tree visto che le somiglianze sono parecchie. I futuri compratori potranno interagire con i venditori direttamente per porre domande o richiedere informazioni sui prodotti, prezzi, costi e tempi di spedizione, tramite il social riducendo drasticamente i tempi di risposta. Inoltre potranno navigare con comodità tra le categorie di oggetti e cercare le offerte più vicine a loro in modo da poter anche effettuare le transazioni dal vivo, a mano. I futuri venditori invece necessiteranno solo dell’upload di nome, descrizione, prezzo e luogo in cui si trova l’oggetto, oltre ovviamente ad una o più immagini, il tutto direttamente dall’app.

Comunque, l’implementazione del gruppo di Menlo Park, non offre la stessa protezione di altri siti di e-shopping come eBay, in quanto tutte le transazioni sono ad appannaggio dei singoli utenti. Facebook farà in modo da prevenire comportamenti vietati dalle leggi dei paesi in cui opera la propria piattaforma, come ad esempio la vendita di armi, animali, alcohol eccetera, e userà anzi alcune informazioni relative ai propri utenti per assicurare ai potenziali compratori un aiuto per capire con che genere di venditore hanno a che fare.

La cosa interessante è che Facebook non ha intenzione di sottoporre né venditori né compratori al pagamento di tasse o commissioni (come ad esempio avviene su eBay), mentre invece cercherà di accrescere il tempo di navigazione degli utenti all’interno dell’app che si trasformerà automaticamente in un gran numero di pubblicità che aumenteranno gli introiti per Facebook stesso.

Che quindi le nuove normative sulla privacy di WhatsApp, che ricordiamo è stato acquisito di recente dal gruppo Facebook, siano state create apposta per questo fine?

 

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