Google Allo
Allo: ecco i pericoli nascosti nella nuova app di Google

Google Allo è un’app “pericolosa”, almeno secondo Edward Snowden, Per quale motivo? Perché secondo il whistleblower, la nuova applicazione di Google non garantirebbe la salvaguardia della privacy dei vari utenti. Snowden ha scelto Twitter per lanciare l’allarme: “Oggi gratuitamente disponibile per il download: Google Mail; Google Maps e Google sorveglianza. Questa è Allo, non utilizzatela“.

Google Allo: tra privacy e funzionalità smart

Il fulcro della questione sarebbe dunque la privacy. Il tutto nasce dalla policy scelta per il trattamento e l’archiviazione dei dati personali. Un’altra scelta che ha fatto molto discutere riguarda la disattivazione della crittografia end-to-end su Google Allo. Infatti, Snowden ha affermato che “la scelta di Big G di disabilitare la crittografia end-to-end di default nella nuova chat Allo è pericolosa e la rende insicura. Evitatela almeno per il momento”.

Il fatto che Google desideri utilizzare i dati a sua disposizione per rendere più intelligente l’app in effetti fa molto discutere. Leggendo le nostre conversazioni, l’AI ha l’opportunità di capire meglio il funzionamento del linguaggio umano, rendendo così più proattiva l’app. Questo permetterà ad Allo di completare le nostre frasi prima ancora che digitiamo qualcosa sulla tastiera. Sicuramente questo è uno dei tanti vantaggi di questo servizio, ma il gioco vale la candela?

Secondo il Prof. Stefano Zanero, docente di informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano Sì. Il Prof. Zanero, infatti, ha riferito: “Si tratta di decisioni evidentemente motivate dalla volontà di integrare un assistente basato sul machine learning, cioè sull’apprendimento automatico delle macchine. Questi sistemi imparano sulle grandi masse di dati, non si possono addestrare sulle interazioni dei singoli. Fare ciò in modo che venga preservata la privacy è tra l’impossibile e il troppo complicato“.

Comunque sia è possibile utilizzare l’app e tentare di difendere in qualche modo la propria privacy. In che modo? Utilizzando Google Allo nella modalità “Incognito”. In questo modo le nostre chat verranno protette dalla crittografia end-to-end. Se scegliamo di percorrere questa strada, però, dovremo necessariamente fare a meno dell’assistente intelligente per le ragioni indicate nel paragrafo precedente dal Prof. Zanero. Voi cosa sceglierete: la vostra privacy o le funzioni smart di Allo?

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