11 settembre
L’11 settembre letto dagli algoritmi di Facebook

Qualche settimana fa, Facebook ha deciso di utilizzare gli algoritmi informatici anziché quelli umani per selezionare i suoi “argomenti di tendenza”. I nuovi trend sono selezionati sulla base di quello di cui gli utenti parlano maggiormente in un dato momento.

A tal proposito, un team di redattori impiegati da Facebook, proprio in questi mesi, assicura che gli argomenti di qualità siano ben distinti da quelli “fake”, eliminando di fatto quelli falsi. E proprio lo scorso venerdì il social network di Mark Zuckerberg si è concentrato sulla teoria del complotto riguardo il 9/11 e i suoi relativi trend. E, in pratica, si è fatto riferimento ad un articolo apparso sul Daily Star nel quale si sosteneva che le bombe – e dunque non l’impatto degli aerei – siano state la fonte del collasso delle Torri Gemelle.

Oggi ricorre il 15esimo anniversario degli attacchi alle Twin Towers e ci troviamo davanti ad un’offerta piuttosto ampia di articoli e tematiche ad esso relativi. Quello che ci si concentra nel fare è offrire un’alternativa alle numerose chiavi di lettura di quei drammatici avvenimenti. Non importa quante volte questa teoria sia stata smentita.

La teoria

Le Torri Gemelle sarebbero crollate a causa di una “demolizione controllata“. Gli incendi prodotti dal combustibile degli aerei in collisione non sono stati sufficienti a sciogliere l’intera struttura in acciaio provocandone il collasso. I grattacieli sono protetti da materiali a prova di fiamma. Gli incendi e le migliaia di morti sono possibili, ma il crollo di entrambe le Torri non lo è. Il danno iniziale nei piani inferiori dimostra che le bombe sarebbero state utilizzate per contribuire a portare al crollo delle strutture. Lo confermerebbero anche le parole del capo ingegnere strutturale del World Trade Center, il quale sia da subito affermò che le Torri erano in grado di sopportare la forza di una collisione.

Gli esperti concordano sul fatto che la collisione aerea sia stata il catalizzatore del fuoco. Quel che avrebbe ulteriormente alimentato il fuoco è stato il copioso materiale combustibile trovato all’interno delle torri. Il fuoco massiccio non ha dovuto sciogliere l’intera struttura in acciaio per produrre il collasso, ma è stato solo un problema a margine.

Farid Alfawak-Hiri, ingegnere dell’American Institute of Steel Construction ha parlato sulle pagine del Popular Mechanics di “acciaio che perde circa il 50 per cento della sua forza a 1100° F” (590° C, N.d.R). Il combustibile aereo brucia a 430/815° C. Il fuoco avrebbe dovuto solo danneggiare sostanzialmente l’acciaio.

Affinchè, dunque, delle bombe contribuissero al crollo, il danno massiccio avrebbe dovuto cominciare dal basso. E c’è una spiegazione sul perché i livelli più bassi siano stati danneggiati anche prima del crollo. Secondo l’indagine condotta dal National Institute of Standards and Technology, i detriti aerei tagliarono le strutture di utilità nel nucleo della Torre Nord. Questo taglio netto “ha creato un condotto per la masterizzazione del carburante aereo e la distruzione per mezzo dell’incendio in tutto l’edificio“.

Mentre le indagini sulle sorti del crollo del 2001 continuano, queste non fanno che produrre innumerevoli teorie. Alcune si sono dimostrate vere con il tempo, mentre altre totalmente false. Quel che è certo è che la consapevolezza che le due torri fossero completamente distruttibili non sarà mai soddisfacente e la gente continuerà a cercare le risposte.

Quel che resta da fare, almeno oggi, è la riflessione. Su Facebook, e torniamo a monte, circoleranno sulle nostre bacheche teorie complottiste di ogni tipo. Spetta a noi valutare la loro veridicità o verosimiglianza ai fatti di quel terribile giorno. Tutto il resto è solo frutto di algoritmi che, come detto, ci danno in pasto quello che vogliono farci credere.

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