PostGhost
PostGhost chiude definitivamente i battenti.

A meno di una settimana dal lancio, PostGhost chiude i battenti grazie alla tempestiva segnalazione di Twitter, che lo accusa di violare la policy per gli sviluppatori. La piattaforma, presentata lo scorso 6 luglio 2016, era stata sviluppata per conservare e raccogliere tutti i tweet cancellati dai Vip e dai politici aventi oltre 10 mila follower.

Nella giornata di ieri, vi avevamo accennato come questo archivio virtuale non fosse affatto piaciuto a Twitter. Benché i creatori di PostGhost abbiano definito il loro sito “trasparente” in quanto ritengono che “sia nel pubblico interesse mantenere un registro delle dichiarazioni pubbliche di ogni utente Twitter, che ha la capacità di raggiungere milioni di follower con un solo clic” e che pertanto seguire “personaggi con un pubblico abbastanza grande può influenzare il dibattito nazionale in politica, economia e cultura“; in realtà, il software avrebbe violato i termini di servizio del popolare social network.

Nella giornata di oggi arriva la conferma: PostGhost, in un primo momento bloccato, è stato chiuso definitivamente. Tra l’altro, insieme alla piattaforma, sono stati eliminati tutti quei tweet imbarazzanti, polemici o ambigui scritti di getto da nomi noti del mondo dello spettacolo e, successivamente, messi alla mercé degli utenti iscritti sul social network di Jack Dorsey.

Tuttavia, ricordiamo che, nonostante il software non fosse stato attivato in lingua italiana, la piattaforma aveva già riportato alla luce 24 tweet cancellati da Matteo Salvini e 43 tweet nascosti da Beppe Grillo.

Molto probabilmente, nei prossimi giorni, la chiusura di questo archivio virtuale sarà seguita da qualche polemica legata alla gestione dei tweet. Insomma, di cinguettii su cui sparlare ce ne saranno ancora tanti. Staremo a vedere.

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