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Aquile contro i droni che si avvicinano agli aeroporti

In Olanda è iniziata una serie di test che vedono le aquile affrontare i droni nelle vicinanze degli aeroporti. I motivi sono chiaramente legati alla sicurezza dei trasporti aerei e l’idea principale è legata alla possibilità da parte di terroristi di utilizzare i mini droni per attacchi mirati.

Diversi tipi di rapaci, non solo aquile, sono utilizzati da tempo nelle vicinanze degli aeroporti per tenere distanti gli uccelli dalle piste degli aeroporti. Le fasi più delicate di un volo sono quelle di decollo e atterraggio e anche un piccolo uccellino potrebbe compromettere la sicurezza se questo finisce, malauguratamente, in uno dei motori del velivolo.

Aquile a caccia di droni negli aeroporti olandesi

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L’aquila con il suo drone-preda. Credit: The New York Times

Per ora si tratta solo di una prova, ma l’intenzione delle autorità olandesi è chiara. Addestrare i rapaci, che già compiono questo lavoro per catturare altri uccelli, ad attaccare i droni che dovessero trovarsi nelle vicinanze di un aeroporto.

I test si sono svolti a Katwijk, Paesi Bassi, in un aeroporto militare in disuso. Le motivazioni che stanno spingendo a porre particolare attenzione ai pericoli provenienti dai droni sono più che chiari. I terroristi utilizzano la tecnologia, i fatti di Parigi e del caso Telegram ad essi legati lo dimostrano, e ci sono anche casi in cui i droni vengono utilizzati per portare di tutto nelle prigioni, è avvenuto a Londra.

Una minaccia comunque non legata esclusivamente ai terroristi, i droni si stanno diffondendo molto. Anche se gli enti preposti alla regolamentazione aeronautica si stanno muovendo le norme arrivano in ritardo rispetto alla velocità di diffusione di questi gadget che in alcuni casi sono delle vere e proprie macchine volanti più che giocattoli.

La minaccia non è nota da oggi, infatti i sistemi anti-drone sono allo studio da tempo. Gli olandesi hanno sperimentato altri metodi come il disturbo del segnale, reti sparate da droni posti a difesa oppure armi a pallettoni.

L’idea di utilizzare i rapaci come le aquile, però, sembra quella migliore. Il naturale istinto predatorio, l’agilità nei movimenti in volo, le dimensioni maestose delle aquile e la capacità di catturare e portare a terra, in totale sicurezza, il drone sono tutti ottimi motivi perché dai test si passi poi all’impiego vero e proprio.

Anche il Metropolitan Police Service di Londra sta valutando di utilizzare rapaci addestrati per combattere i droni. “Abbiamo visto una serie di incidenti in tutti gli aeroporti, e, alla fine, vogliamo essere preparati se qualcuno volesse usare un drone per un attacco di qualche tipo“, ha detto Wiebes, sovraintendente capo della polizia olandese.

Gli ideatori del progetto hanno tenuto a precisare che gli uccelli utilizzati saranno dotati di una sorta di guaina che li protegga da eventuali danni provocati dalle eliche dei droni e che la sicurezza degli animali è una priorità assoluta.

Per comprendere la portata della presenza e pericolosità dei droni nei cieli basti pensare che in Francia, i droni sono stati trovati vicino a centrali nucleari nel 2014. Lo stesso anno in Gran Bretagna, un uomo è stato multato dopo aver perso il controllo di un dispositivo in prossimità di un impianto sottomarino nucleare.

L’anno successivo, un altro britannico è stato processato dopo aver fatto volare un drone sopra gli stadi di calcio e delle attrazioni turistiche. Nei Paesi Bassi, c’è quasi stato un incidente che coinvolge un drone e un aereo all’aeroporto Schiphol di Amsterdam nel mese di aprile. Nel mese di gennaio, un drone è stato avvistato tra due aerei militari, dei Tornado, a bassa quota in Scozia. Il mese successivo, l’aeroporto di Heathrow, vicino Londra ha registrato un incidente che coinvolge un drone e un Airbus A320.

FONTEThe New York Times
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