Consigli utili sull’acquisto di uno smartphone Android

Quando si è in procinto di acquistare uno smartphone Android nuovo è bene tener presente alcuni aspetti per portarsi a casa un terminale perfetto per le proprie esigenze.

Android

Di dispositivi con sistema operativo Android tra smartphone, tablet e smartwatch ce ne sono tantissimi. Rispetto a qualche anno fa la differenza tra terminali di fascia media e alta si è leggermente assottigliata, mentre resta notevole con la fascia premium del mercato. Quale comprare? Ecco un po’ di utili consigli.

Senza soffermarsi particolarmente sulle dimensioni generali dei dispositivi o su quella del display che sono gusti soggettivi, piuttosto è bene approfondire quali sono gli aspetti da tenere in considerazione nel momento in cui si acquista un nuovo smartphone Android per non incorrere nel rischio di comprare un dispositivo che va bene per le prime settimane, ma poi delude le aspettative.

Nuovo smartphone Android: i consigli per l’acquisto perfetto

Processore e RAM
Se non si vuole spendere tanto e quindi si opta per un dispositivo di fascia bassa o media, ma si spera che lo smartphone duri quei 2 o 3 anni è bene comprare un dispositivo che abbia almeno un processore Quad Core, non importa se Qualcomm, MediaTek o Intel, ma soprattutto deve supportare minimo 2 GB di memoria RAM.
Il sistema operativo di Big G, purtroppo, non è affatto ottimizzato per dispositivi con un hardware non particolarmente potente. Infatti al giorno d’oggi, un SoC Dual Core e/o un quantitativo di RAM inferiore a 2 GB, purtroppo, non garantiscono più una buona user experience in quanto persino l’utilizzo di app di uso comune come Facebook, Messenger, Whatsapp subiscono continui ricaricamenti non appena vengono messi in background.
Per esempio, si sta eseguendo un giochino non particolarmente impegnativo, a metà partita arriva una notifica su whatsapp, si mette in pausa per leggere e rispondere, poi nel frattempo si guarda velocemente facebook, si ritorna al gioco ma… Viene ricaricato e tutti i progressi fatti fino a quel momento sono andati persi. Questo succede perché la RAM a disposizione non era sufficiente a mantenere tutte le app aperte.

Storage e microSD
Altro aspetto da tener presente è la memoria integrata. Ancora oggi, inspiegabilmente, vengono commercializzati smartphone con 8 GB di storage interno. Questi dispositivi sono da evitare in quanto in caso di aggiornamenti di sistema o di app e giochi si avranno costantemente errori di memoria piena ed errori di aggiornamento.
Oggi i requisiti minimi consigliati per uno smartphone sono 16 GB di storage (tassativamente) espandibili tramite scheda di memoria, oppure 32 GB non necessariamente espandibile.

Un appunto riguardo alla memoria espandibile tramite MicroSD. Si tratta sicuramente di una utilissima feature che permette di espandere i GB della memoria integrata, ma da Android 6.0 Marsmallow non è più possibile installare app e giochi sulla scheda di memoria, nè si possono più spostare al suo interno. Le schede microSD servono soltanto per backup dei dati o archiviazione di foto e video.
Ovviamente, ci sono procedure non ufficiali per ingannare Android e fargli riconoscere la microSD come memoria utilizzabile per giochi e video, ma ci sono diversi pro e contro e se non si è abbastanza esperti è opportuno lasciar perdere.
Tutti i dispositivi che invece hanno ancora Android 5.0 Lollipop permettono ancora spostamento e installazione di app e giochi nella microSD e in questo caso una scheda di memoria aggiuntiva almeno di classe 10 è sicuramente utile per non avere eccessivi rallentamenti nel caricamento delle app installate nella memory card.

Reparto multimediale
Se non interessa particolarmente, la buona fotocamera non è un aspetto fondamentale. In questi ultimi anni abbiamo assistito a un miglioramento esponenziale delle performance fotografiche di qualsiasi dispositivo, da quelli di fascia bassa a quelli di fascia premium. Tendenzialmente ciò che fa la differenza è la presenza o meno dello stabilizzatore ottico (OIS), di una buona apertura di diaframma (generalmente compresa tra f/1.7 e f/2.2), della presenza di una modalità manuale che permette la regolazione di ISO, velocità di scatto, bilanciamento del bianco.
La maggior parte degli smartphone di oggi possiedono algoritmi software tali da consentire nel 90% dei casi un ottimo risultato sia nei video che nelle foto con il famoso metodo del “punta e scatta”. Da notare che gli obbiettivi fotografici che una volta erano utilizzati per la fotocamera principale, oggi vengono montati frontalmente per i selfie, quindi la qualità è quasi sempre garantita anche in condizioni di luce non ottimale e di foto di gruppo grazie al grandangolo.
In sostanza, smartphone con fotocamera tra i 12 e 21 Megapixel con apertura focale di almeno f/2.0 e possibilmente con stabilizzatore ottico sono più che perfette per tutti coloro che non cercano obbiettivi particolarmente performanti.

Batteria
Qui purtroppo la durata di ogni singolo smartphone è condizionata da tantissimi fattori, a partire dal tipo di utilizzo e dal luogo. In genere se lo schermo non supera i 5 pollici la capacità della batteria può essere considerata accettabile quando non è inferiore a 2500 mAh, mentre quando si raggiungono dimensioni maggiori, a partire da display di 5.5 pollici è bene acquistare un dispositivo che integri una batteria da almeno 3000 mAh e con il supporto alla carica rapida.
Da valutare anche la risoluzione del display: per esempio, uno schermo con risoluzione QHD (2560 x 1440 pixel) da 5.5 pollici sarà sicuramente più energivoro rispetto a uno con la stessa grandezza ma con risoluzione Full HD (1920×1080 pixel).

Smartphone di importazione
Se si vogliono risparmiare tanti soldi, per tutti gli amanti degli smartphone “underground”, ovvero di tutti quei brand che non sono ufficialmente presenti nel mercato italiano (Xiaomi, Meizu, Blu, Vivo, OnePlus, ZTE, Elephone solo per fare alcuni nomi) è possibile acquistare dai rispettivi rivenditori autorizzati online oppure direttamente dai siti dei produttori i terminali che non si trovano negli scaffali delle grandi catene di elettronica.
L’unico aspetto molto importante è assicurarsi della compatibilità dell’antenna con le frequenze di rete degli operatori italiani, altrimenti la ricezione potrebbe venir pesantemente compromessa. Infatti, non basta leggere “compatibile con rete LTE 4G” ma lo smartphone deve essere in grado di supportare la connettività 3G WCDMA sulle bande 900/2100 MHz e 4G FDD-LTE a 800MHz (B20), 1800MHz (B3) e 2600MHz (B7).

In definitiva, se si acquista un top gamma si fa un investimento economico importante e gli aggiornamenti alle successive versioni Android da quella con cui è stato commercializzato sono garantiti per più tempo. Inoltre, l’hardware è quasi sempre sovradimensionato rispetto al reale utilizzo, dunque dopo 3 o 4 anni, anche come “sostituto”, lo smartphone resta perfettamente utilizzabile senza particolari disagi.
Se invece si opta per uno smartphone che nasce per la fascia media del mercato, qualora si tenga conto di tutti i punti sopra indicati non dovrebbero esserci particolari problemi con l’andare nel tempo, al contrario l’utilizzo potrebbe risultare snervante.

A voi la scelta.

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