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Lettura da tablet e disturbi del sonno

Leggere sul tablet un buon libro mette a rischio la qualità del nostro sonno. Certo, mettersi sotto le coperte ed aver per le mani un e-reader è sicuramente più facile da gestire rispetto ad un libro ingombrante. Tuttavia, un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Bergen, in Norvegia, sostiene che le persone che leggono da un tablet per 30 minuti prima di andare a dormire sono meno assonnati e presentano un’attività elettrica cerebrale diversa durante il sonno rispetto a quelli che leggono un libro fisico.

L’obiettivo dello studio è stato quello di confrontare oggettivamente e soggettivamente se la lettura da iPad o qualsiasi altro tablet per 30 minuti o da un libro prima di dormire possa effettivamente influenzare il sonno in modo sostanziale.

La ricerca

Il gruppo di studio – composto da 16 studenti (12 femmine, età media 25 anni) – è stato sottoposto a test ambulatoriali, ovvero mentre i pazienti dormivano nei propri letti ed erano sottoposti a registrazioni polisonnografiche. L’esperimento ha avuto una durata di tre notti: una notte di adattamento e due notti di prova. Nel far ciò, sono stati utilizzati due diversi materiali di lettura: sia un tablet che un libro.

La polisonnografia è un esame utilizzato per diagnosticare i disturbi del sonno. Si registrano le onde cerebrali del soggetto, il livello di ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca, la respirazione, così come i movimenti dell’occhio e delle gambe. Tutti i dati sono stati raccolti in una sorta di diario dei parametri e per ciascun soggetto.

I ricercatori hanno riscontrato che, dopo un’esposizione all’illuminazione maggiore nella condizione di lettura tramite tablet, i pazienti erano meno assonnati rispetto alla lettura di un normale libro. Insomma, come prova inconfutabile dello studio, la latenza dell’insorgere del sonno differiva tra le due condizioni di lettura.

Gli autori hanno concluso che non vi era alcun effetto diretto sul tempo trascorso nei diversi stati di sospensione e negli “attacchi di sonno” auto-riportati (ovvero, tempo necessario per addormentarsi). L’uso di un tablet che emette luce arricchita dei toni del blu ha forti impatti sulla sonnolenza e sulle caratteristiche della pressione del sonno. Pertanto, il ricorso a compresse disponibili in commercio può avere conseguenze in termini di vigilanza, della fisiologia circadiano e del sonno.

Va precisato, concludono gli autori dello studio norvegese, che questo studio ha utilizzato un solo tipo di e-reader, ossia un iPad, che emette luce blu. Quindi, sarebbe di interesse notevole condurre i test anche su altri e-reader, come il Kindle Paperwhite di Amazon. Escludendo, quindi, altri tablet simili al tablet di Apple perchè dalle caratteristiche molto simili.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Sleep Medicine.

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