alieni estinti

Gli alieni si sono estinti. Vane le ricerche in tutto l’Universo per cercare qualsiasi forma di vita extraterrestre. È l’ultima ipotesi cui sono giunti gli astrobiologi sulla totale mancanza di comunicazione con i tanti temuti, quanto ricercati, extraterrestri la cui estinzione, probabilmente, sarebbe già avvenuta migliaia di anni fa.


La nuova affermazione si deve ad un team di ricercatori della Australian National University, i quali suggeriscono che gli alieni possano essersi esistiti e, con ogni probabilità, prima della nascita dell’essere umano. E, non da ultimo, pare non siano riusciti a prosperare abbastanza a lungo da evolversi in forme pluricellulari complesse. La causa, da quel che sostengono, si deve a brusche variazioni del clima dei giovani pianeti sui quali vivevano.

Circa quattro miliardi di anni fa, la Terra ma anche Venere e Marte potevano essere abitabili. Cosa che non è stata più possibile almeno un miliardo di anni dopo la loro formazione, ossia quando Venere e il pianeta rosso sono diventati troppo freddi o troppo caldi. Per tale motivo, pianeti come questi non hanno garantito una normale evoluzione alle iniziali forme di vita che ospitavano. Lo spiega il co-autore dello studio Charley Lineweaver dell’ ANU Planetary Science Institute. Un’evoluzione, invece, che è stata possibile sulla Terra, tanto che “la vita sulla Terra, probabilmente, ha giocato un ruolo di primo piano nella stabilizzazione del clima del pianeta”.

Una soluzione ed una possibile risposta al paradosso di Fermi: se, infatti, gli alieni non ci trovano e viceversa, è perché potrebbero essere tutti morti. Ed un altrettanto possibile teoria che i ricercatori hanno definito Collo di Bottiglia di Gaia. “Un’ipotesi intrigante del modello Collo di Bottiglia di Gaia è che la stragrande maggioranza dei fossili nell’universo saranno testimonianza di vita microbiotica estinta e non di specie pluricellulari come i dinosauri o gli umanoidi che hanno bisogno di miliardi di anni per evolvere”, spiega ancora Lineweaver.

Seguendo tale ipotesi, le forme di vita sono coinvolte nel processo che rende un pianeta abitabile, poiché regolano i gas ad effetto serra che mantengono stabili le temperature di superficie. Un esempio, appunto, ne è la Terra. Ma destino del tutto inverso hanno avuto, dicevamo poc’anzi, Venere, diventato bollente con i suoi 467 gradi, e Marte, le cui temperature notturne cadono prepotentemente intorno ai -73 gradi Celsius.

Tutto ciò fa ipotizzare i ricercatori che le stesse sorti abbiano avuto anche altri pianeti nell’Universo. Dove altra vita microbica non sia riuscita effettivamente a stabilizzare l’ambiente nel quale si stava evolvendo. Quindi, per quanto nell’immaginario collettivo si ipotizza che gli alieni siano esseri con un’intelligenza superiore alla normale, è vero anche che, sempre stando a quanto asserisce lo studio australiano, non siano stati in grado di prevalere sull’ambiente circostante.

Inutile, dunque, sperare in una loro venuta. E, per quanto concerne gli avvistamenti Ufo, occorre ben verificarne suggestioni e veridicità.

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