tango
Google non è certo l’unica azienda che sta progettando dei device capaci di interagire con il mondo reale, la stessa Intel infatti sembra essere intenzionata a creare tramite il progetto RealSense un dispositivo capace di interagire totalmente col mondo reale, vediamo i dettagli!

Perché farsi concorrenza quando si potrebbe collaborare? Ecco come si può riassumere l’intera vicenda che vede Intel e Google, come probabili alleati nel progettare un dispositivo capace di interagire con oggetti e ambienti del mondo reale, un dispositivo capace di mappare strutture ma soprattutto, che abbinerà le tecnologie sviluppate da Google nel Project Tango, a quelle sviluppate dalla stessa Intel durante le ricerche sul RealSense.

Il primo dispositivo equipaggiato con entrambe le tecnologie, non ha una data di rilascio definitiva, tuttavia, Intel sta diffondendo a tempi regolari sempre più informazioni riguardanti una possibile variante dedicata esclusivamente ai developers, esattamente come è accaduto con il project Tango. Questa piccola variante sembrerebbe trattarsi di un tablet non più grande ti 8 pollici, il quale avrà al suo interno un hardware abbastanza basilare, ma soprattutto il supporto a due tecnologie che promettono di rivoluzionare il mondo del mobile come lo conosciamo.
Rumors affermerebbero che Intel abbia intenzione di rilasciare un primo prototipo entro e non oltre la fine dell’anno, questo prototipo potrebbe essere strutturato come una sorta di “developer kit” al quale verranno aggiunte novità man mano che il progetto andrà avanti fino ad ottenere un device pronto per il mercato.
Come potete intuire sulla faccenda sappiamo ben poco, complice il fatto che Intel ha rilasciato davvero pochissime informazioni, tuttavia, sembrerebbe che nei piani dell’azienda vi sia l’interesse di rilasciare sempre più dichiarazioni in tempi sempre più vicini tra di loro, staremo dunque a vedere quali novità ci porteranno i mesi a venire!

FONTENotizia
Articolo precedenteWindows 10: nuova build per gli insider, vediamo le novità
Articolo successivoAndroid Marshmallow: perché è la versione 6.0 e non 5.2?