hacking team

Hacking Team, sembra il nome di uno di quei gruppi che si divertono a mandare in tilt i multiplayer on line, in realtà è il nome di un’azienda milanese che si occupa di cose molto più serie e proprio per questo è stata hackerata da ignoti e ha visto tutti i suoi dati resi pubblici.

Sono ben 400GB i dati tra e-mail, files, fatture, codici sorgente messi a disposizione della pubblica piazza, quella virtuale naturalmente, sul profilo twitter dell’azienda. Hacking Team si occupa di spionaggio per i governi di mezzo mondo ed è tra le società più apprezzate a quanto pare. Se fino ad oggi non ne conoscevate l’esistenza vuol dire che hanno fatto bene il loro lavoro.

Il nome dell’azienda è venuto fuori per la prima volta nel 2011 nella vicenda Wikileaks proprio per il suo coinvolgimento con molti Governi che utilizzavano e utilizzano i suoi software per lo spionaggio in uso alle forze di polizia e alle agenzie governative predisposte alla lotta al terrorismo. A quanto pare uno dei motivi dell’attacco è dovuto alla poca trasparenza di rapporti dell’azienda con Governi repressivi quali Kazakistan, Arabia Saudita, Oman, Libano, Mongolia, Sudan, Russia, Tunisia, Turchia, Nigeria, Bahrain, Emirati Arabi.

Hacking Team ha sempre negato di fornire i propri servigi ai governi “canaglia” che utilizzano i software per spiare giornalisti e attivisti politici, mentre i documenti pubblicati dimostrerebbero esattamente l’opposto.

A quanto pare, però, i motivi dell’attacco sarebbero ben altri e tutti legati al business. Infatti questo tipo di attività rende e anche molto soprattutto se si è bravi nel realizzare software capace di penetrare qualunque tipo di sistema da smartphone a personal computer con qualunque tipo di sistema operativo, che sia Android, iOS, Mac, Windows o Blackberry, nessuno escluso. Per lavorare in questo settore bisogna mantenere un certo livello di anonimato e rendere pubblico tutto il lavoro di Hacking Team vuol dire fare terra bruciata intorno l’azienda, un modo per screditarla e prendere il suo posto.

Quale che siano i motivi di tutto questo è chiaro, ancora una volta, che nessuno è al sicuro in quest’epoca in cui Internet è penetrato nelle nostre vite fin nel profondo. Certo, chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere, ma è sempre così? Ricordiamo che esistono ancora luoghi dove anche le minime e basilari libertà, quelle che noi nemmeno prendiamo in considerazione perché le diamo per scontate, sono mera utopia e aziende come la Hacking Team possono, indirettamente, contribuire ad una maggiore libertà come ad una maggiore repressione dipende da chi ha il portafogli più gonfio.

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