Smartphone
La produzione di uno smartphone comporta un consumo di ben 13 tonnellate di acqua.

La produzione di un qualsiasi smartphone scaturisce da un elevato impatto ambientale. Infatti, per realizzarne uno, servono ben 13 tonnellate d’acqua.

Per produrre determinati oggetti, è necessario utilizzare ingenti quantità di risorse ambientali. Un esempio lampante viene dal classico smartphone. Il telefonino cellulare di ultima generazione è uno dei più dispendiosi per quanto riguarda la sua creazione e la sua produzione. Secondo uno studio eseguito dalla Friends of the Earth, una rete costituita da organizzazioni dedite all’ambiente e provenienti da tutto il mondo, per realizzare uno smartphone si sperperano ben 13 tonnellate d’acqua.

Dati piuttosto ragguardevoli, che invitano ad una riflessione. Le notizie rese note da Trucost, mediante la ricerca “Mind your step”, tengono conto di numerosi fattori, tra i quali anche l’effettivo consumo del suolo e delle varie risorse idriche. Per produrre un semplice smartphone, come quelli che si vedono al giorno d’oggi in commercio, occorrono addirittura 18 metri quadrati di terra. I parametri aumentano anche a causa alla selezione delle materie prime da impiegare e agli elementi adoperati per l’imballaggio del prodotto.

Lo smartphone non è l’unico bene di consumo che necessità di elevate quantità di acqua per entrare in funzione. Ad esempio, per un paio di stivali fatti in pelle ci vogliono 14,5 tonnellate di acqua, mentre per una T-shirt ne “bastano” 4 e per una barretta di cioccolato una tonnellata e mezzo. Tornando agli imballaggi, questi incidono sui capi di abbigliamento per il 20% per quanto riguarda i consumi di acqua e suolo. Al tempo stesso, gli stessi rappresentano l’84% dei consumi del suolo per i valori relativi ai giocattoli.

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